VICENZA - Vogliono la casa popolare, ma se per qualche particolare non li soddisfa, ci rinunciano: manca il garage, stanze e bagno troppo piccoli, vorrei un balcone... E...
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Il mercato privato, per certi nuclei, è proibitivo. Ma il paradosso è che molti di questi - almeno un terzo - rifiutano le soluzioni proposte dal comune. Nel corso dell'anno, per riuscire ad assegnare 53 appartamenti, gli uffici di palazzo Trissino hanno contattato 150 famiglie, procedendo all'esclusione dalla graduatoria di 45 che hanno rinunciato alla casa offerta. Di queste, 27 hanno rifiutato con giustificazioni ritenute non motivate, 7 in quanto già assegnatarie che hanno preferito rimanere nell'alloggio attuale, 7 perché non si sono presentate e sono risultate irreperibili, 3 perché hanno trasferito la residenza e quindi non hanno più titolo e una per il superamento del limite di reddito. «A fronte di un elevato numero di richiedenti che entrano in graduatoria - spiega l'assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala - registriamo un notevole numero di nuclei che, visto l'appartamento, non lo trovano rispondente alle aspettative. Alcune volte adducono motivazioni valide ad esempio legate a problemi di deambulazione. Ma in altri casi - dall'assenza del garage, alla mancanza di balconi, alla metratura ritenuta ridotta - le cause non possono essere accettate. Per questo si procede alla cancellazione dalla lista».
In città gli alloggi pubblici sono in tutto 2500. «La normativa consente alle famiglie di accedere alle graduatorie per ottenere un appartamento pubblico, che non ha di fatto scadenza - conclude Sala -. Quello che va capito è che non si può pensare che la casa abbia le stesse caratteristiche di un appartamento che si affitta sul libero mercato. Le metrature sono fissate dalla legge e le soluzioni sono comprensibilmente semplici, per quanto dignitose». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino