VICENZA - «Le analisi non hanno dimostrato significative differenze rispetto ai valori medi regionali». Nei 21 comuni veneti, di cui 7 vicentini, inquinati dalle...
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Tutto bene, dunque? Macché. Le polemiche sono dietro l'angolo. Valentina Dovigo, consigliera comunale nel capoluogo per Sel e lista civica ricorda che una decina di giorni fa, in seguito alle analisi eseguite su due pozzi privati a nord-ovest Vicenza, sono stati riscontrati livelli di pfas superiori a quelli consentiti. «L'inquinamento si sta muovendo e la contaminazione delle acque profonde e superficiali non è ancora conclusa», spiega. E la sua collega di sala Bernarda Liliana Zaltron, consigliera dei 5 Stelle, fa un passo indietro e rispolvera un documento del 2015 della Regione, in cui risulta che nel 2013 a Vicenza «tutti i tipi di sostanze perfluoroalchiliche erano presenti nelle acque potabili in rete». «Sono dati corretti? - chiede -. Che precauzioni sono state prese?».
Il problema è all'attenzione del governo, rammenta l'onorevole vicentino Filippo Crimì (Pd). «Per gli interventi ambientali sul bacino Fratta-Gorzone sono previsti ulteriori fondi - sottolinea - Si parla di 80 milioni». E aggiunge: «Dopo il riconoscimento dei limiti di legge nazionali per la concentrazione di pfas nelle acque di scarico, il governo ha ribadito il suo impegno, portando a quasi 100 milioni l'intervento sul bacino in questione e sull'inquinamento nelle acque sotterranee della provincia di Vicenza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino