Unesco boccia Borgo Berga e base Usa, ma grazia la città: no black list

Il cantiere di Borgo Berga è nel mirino degli ispettori Unesco
VICENZA - Borgo Berga? “Un intervento devastante”. La Del Din? “Ha un forte impatto visivo”. L'Unesco boccia due delle opere edilizie più...

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VICENZA - Borgo Berga? “Un intervento devastante”. La Del Din? “Ha un forte impatto visivo”. L'Unesco boccia due delle opere edilizie più discusse degli ultimi anni. E su tangenziale nord e collegamento con la base Usa va giù duro: i progetti vanno abbandonati. Vicenza nel mirino dell'organismo che protegge i beni patrimonio dell'umanità, tra i quali spiccano la città berica e le sue ville. Luci e ombre dalla recente visita degli ispettori, chiamati a valutare l'impatto sul territorio di strutture come il complesso dell'ex Cotorossi che, secondo gli ambientalisti, va demolito in quanto irregolare.


Ma il marchio non è in pericolo. All'orizzonte non c'è alcuna black list. Sindaco e giunta possono tirare un sospiro di sollievo. «La missione ha notato che le decisioni più pesanti, come nuovo tribunale e caserma Del Din, sono state prese dalle amministrazioni precedenti con il governo di allora. Noi stiamo cercando di fare del nostro meglio per proteggere l'autenticità del sito», commenta il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci. Non la pensano così i 5 Stelle: «La parola conclusiva spetta alla magistratura - ribatte il consigliere comunale grillino Daniele Ferrarin -. E' necessario un provvedimento di autotutela sulla scorta delle indicazioni di Icomos». Valentina Dovigo, consigliera di lista civica e Sel, critica “la baldanza degli amministratori”. «I rilievi negativi, le prescrizioni e i danni irreversibili  - osserva - rimangono lì a indicare quanto sia necessaria una diversa cultura della pianificazione».
 
Sul caso Borgo Berga, gli esperti sono stati chiari: il lotto E non dev'essere edificato, i palazzi nella penisola sud vanno abbassati di 2 piani e le facciate delle ultime case completate con “materiali che si integrino con l'area circostante”. Nel frattempo, dopo il “no” al sequestro da parte del tribunale del riesame, Legambiente, Italia Nostra e comitato antiabusi hanno depositato un nuovo esposto per denunciare gli illeciti compiuti fino a oggi.

Quanto alla Del Din, è stato sottolineato che, per non peggiorare la situazione, non dovrebbero essere trasportati materiali pericolosi. La zona attorno alla base inoltre va monitorata contro il rischio di allagamenti. Sul vicino parco della pace, invece, l'Unesco ha raccomandato il dialogo tra disegno e ambiente.


Buone notizie infine sull'Alta velocità. La soluzione in affiancamento alla linea storica è stata dichiarata “compatibile con il luogo”. Ma a una condizione: quella di non interrompere la continuità del paesaggio con sovrappassi e barriere acustiche e di cercare alternative al ponte sui binari a ovest e a quello pedonale vicino alla stazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino