SANTORSO – Sulla tragica fine di Eugenio Carpenedo, 63 anni di Schio, morto per asfissia poco prima dell’alba di venerdì 24 marzo nella sua stanza singola del...
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Resta da chiarire se la porta della camera dove è morto Eugenio Carpenedo fosse o meno chiusa a chiave dall’esterno, impedendo così una possibile via di fuga del paziente che era tabagista. Secondo il personale la stanza non era chiusa a chiave. Il sistema di videosorveglianza interno dovrebbe avere registrato ogni mossa dell’intervento da parte del personale: le immagini sono al vaglio degli inquirenti. Nelle camere è vietato fumare e nel reparto di psichiatria c’è un’apposita per i fumatori che all’uscita devono consegnare sigarette e accendini al personale ospedaliero. Eugenio Carpenedo era riuscito a portare in camera sigarette e un accendino, c’è da capire come. Il pm Chimichi domani dovrebbe decidere se disporre l’autopsia sulla vittima anche se sembra chiara la morte per asfissia perché la salma presenta ustioni superficiali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino