VICENZA - E' stata un po' la storia dell'anno per la sanità vicentina. Una bufera risoltasi in un bicchier d'acqua. Almeno col senno di poi: si urlò...
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Partì subito la caccia al colpevole della situazione, mentre la parte sindacale spiegava che Oncologia era allo stremo: senza primario effettivo, senza due medici andati altrove o in aspettativa e un terzo finito in part time. «Siamo l'ospedale hub della provincia, e abbiamo otto medici contro i dodici o tredici di sei anni fa» spiegavano i sindacati medici. E il personale sanitario dimostrò di capire bene la situazione: quando la Gulisano venne convocata nella commissione disciplinare, si presentarono nell'atrio dell'ospedale centinaia di camici bianchi. Un sit in in tutta regola a sostegno della collega. Per la quale peraltro scesero in campo anche altri personaggi, tra i quali il sindaco e presidente della Provincia Achille Variati, che sottolineò che c'era bisogno di aumentare gli organici dei medici oncologi.
La sanzione però andò avanti. Spostamento di alcuni apicali, tre giorni di sospensione per Marcella Gulisano, altrettanti all'ex direttore medico e una multarella all'ex direttore sanitario. Mano non pesante, ma giustizia era fatta. Però, pochi mesi dopo, in agosto, ecco il concorso. Per trovare un nuovo primario, ruolo vacante dal 2010, più o meno sei anni e più. E il nuovo primario ha preso servizio in novembre: è Giuseppe Aprile, 44 anni, proveniente da Udine. Ma c'è stata poi anche l'assunzione di un nuovo medico in Oncologia. E a quanto si sa, dovrebbe arrivare un altro medico a febbraio. Cioè siamo tornati a una decina e più di sanitari all'opera. E nel frattempo sono state ripristinate anche le visite di routine post operatorie (per i pazienti a rischio recidiva peraltro non sono mai state interrotte). Insomma una storia a lieto fine, ma dopo le necessarie prese d'atto.
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Il Gazzettino