Quattro in carcere per l'omicidio del sinti 51enne Davide Kari Due colpi di pistola mirati al ventre

Quattro in carcere per l'omicidio del sinti 51enne Davide Kari Due colpi di pistola mirati al ventre
VICENZA - Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni. L'altro ha ferito gravemente il fratello Vianello, 42 anni, entrambi residenti...

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VICENZA - Due colpi di pistola, entrambi all'addome. Uno ha ammazzato Davide Kari, 51 anni. L'altro ha ferito gravemente il fratello Vianello, 42 anni, entrambi residenti nelle roulotte piazzate nell'area lungo via Liguria, in territorio comunale di Zanè, ai confini con Thiene. All'ospedale di Santorso Vianello Kari è stato sottoposto nella notte ad un delicato intervento chirurgico: le sue condizioni rimangono serie ma è fuori pericolo.


Procuratore e carabinieri spiegano l'operazione: gli arrestati, l'arma
Emergono nuovi particolari sulla sparatoria di ieri tra nomadi. Durante la notte sono stati presi quattro soggetti, ora in stato di fermo con accuse di omicidio e tentato omicidio. La caccia agli assassini si è sviluppata impegnando i carabinieri e la polstrada. Quattro i fermati, tre uomini ora rinchiusi alla casa circondariale San Pio X di Vicenza, e una donna, trasferita nel carcere femminile a Montorio Veronese. Gli arrestati sono Fulvio Helt, 22 anni, e il fratello Davide, 38 anni e la madre Lucia Helt, 59 anni. Il quarto arrestato è Paradise Kari, imparentato (alla lontana) con la famiglia assalita ma che ha sposato una Helt e che quindi ha "cambiato clan". Tutti sono residenti nello Scledense, in campo nomadi o in abitazioni.

Sono stati fermati mentre viaggiavano su una Alfa 147 nera e una Bmw serie 3, anche questa di colore nero. Con loro anche un camper. Oltre ai quattro arrestati, del gruppo facevano parte altri quattro adulti (la cui posizione rimane comunque al vaglio) e quattro bambini. La "spedizione" insomma vedeva impegnato un nucleo, formato da più famiglie, anche con donne e minori. Prima è stato fermato a Sandrigo il camper con Davide Helt alla guida, e dopo mezz'ora le due auto, nei pressi di Bassano: la madre (poco prima vista scendere dal camper) era sull'Alfa guidata da Fulvio Helt, mentre Paradise Kari era sulla Bmw. I carabinieri hanno interrogato a lungo i quattro, per i quali all'alba è scattato lo stato di fermo con l'accusa di omicidio e tentato omicidio.

Al momento non si sa chi possa avere sparato, ma gli inquirenti hanno escluso categoricamente che possa essere stata la donna. Tuttavia quest'ultima sembra fosse in possesso della pistola (della quale hanno provato a liberarsi, ma sono stati notati dagli agenti) utilizzata per l'agguato. Nessuno dei quattro al momento ha confessato.


Pare che tra i motivi dei colpi d'arma da fuoco, arrivati al termine di un diverbio poi degenerato, ci sia stata una vendetta per alcune offese all'onore di un loro caro morto da parte dei Kari. Ma non si sa ancora nulla di preciso, visto che secondo gli stessi inquirenti potrebbe anche trattarsi di un pretesto. Si sa invece che appena arrivati all'accampamento dei Kari, è iniziata una accesa discussione: poi due soli colpi di pistola, come detto entrambi all'addome, uno mortale e l'altro che solo per miracolo non è stato letale. Quindi la fuga degli assassini mentre i Kari con un furgone hanno trasportato i due uomini colpiti all'ospedale nel tentativo disperato di farli salvare dai sanitari, anche se per Davide ogni soccorso è risultato vano. Per quanto riguarda l'arrivo delle due persone all'ospedale di Santorso è stato smentito che il furgone sia scappato dopo averli scaricati: si è allontanato velocemente per poi parcheggiare ed entrare a piedi nel nosocomio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino