VALBRENTA. «Un gioiello naturalistico, una eccellenza turistica per il Veneto visitata ogni anno da decine di migliaia di persone», ha definito il complesso turistico...
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Una risorsa per la Valbrenta, «per la valorizzazione e lo sviluppo del territorio - ha evidenziato l’ex presidente dell’Unione Montana, Luca Ferazzoli, - anche dal punto di vista occupazionale.» Infatti, come precisato da Pontarollo, sono circa una cinquantina le persone occupate durante l’alta stagione. Ferazzoli ha anche anticipato che, grazie ai fondi per i comuni di confine, è già pronto il progetto per la passerella ciclabile sull’Oliero, che consentirà di evitare il transito sulla pericolosa provinciale Campesana, agevolando l’ingresso pedonale alle Grotte.
«Grazie alla lungimiranza dell’Ivan Team e al collegamento con le scuole non solo della nostra regione - ha ricordato l'assessora regionale Elena Donazzan, - il turismo sostenibile promuove la Valle del Brenta e tutto il nostro territorio facendone conoscere le risorse e le peculiarità.»
Oltre alla visita delle Grotte, grande interesse riveste il parco naturalistico, con alberi secolari, corsi d’acqua, sentieri, cavità carsiche che si specchiano sul fiume Oliero che sgorga dalle grotte e confluisce nel Brenta. Sono inoltre visitabili i musei di Speleologia e Carsismo, delle Cartiere, con innovativi allestimenti e il Museo etnografico Canal di Brenta.
Per i più avventurosi anche escursioni in battello sul Brenta per ammirare le bellezze naturali da un insolito punto di vista e il trekking, accompagnati da guide, sull’Anello delle zattere, sui teatri bellici della Grande Guerra sul Massiccio del Grappa o alla scoperta dei tipici terrazzamenti della Valbrenta. Senza dimenticare, per gli appassionati delle due ruote, la ciclopista del Brenta, con l’opportunità di sconfinare in Valsugana o di raggiungere Bassano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino