I musulmani vicentini: «Attentati di Dacca compiuti da disperati»

Al centro Ettawba il musulmani di Vicenza hanno festeggiato la fine del Ramadan
VICENZA - «Ma quali musulmani. Sono solo disperati». Gli immigrati di fede islamica di Vicenza hanno festeggiato...

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VICENZA - «Ma quali musulmani. Sono solo disperati». Gli immigrati di fede islamica di Vicenza hanno festeggiato la fine del Ramadan. Al centro Ettawba di Ponte Alto oltre mille fedeli si sono riuniti per celebrare la fine del periodo di digiuno, che li ha tenuti lontani da cibo e acqua per un mese.

Ma l'attenzione era rivolta in particolare alla strage di Dacca, in Bangladesh, in cui hanno perso la vita 20 persone, tra cui 9 italiani. «Il nostro centro culturale condanna senza se e senza ma gli attentati non solo del Bangladesh, ma anche della Turchia, di Medina e del resto del mondo». A parlare è Abderahim Rom, responsabile della struttura di via Vecchia Ferriera, da poco ampliata grazie al milione di euro sborsato dagli emiri del Qatar attraverso un'associazione non governativa.

«Il terrorismo non ha religione», aggiunge. Già la religione. Su questo tema Abderahim è chiaro: «Gli assassini di Dacca non hanno nulla a che fare con i musulmani, questo dev'essere chiaro». E sugli sbarchi dei migranti sulle coste italiane precisa: «Il dramma dei profughi è un'emergenza mondiale. Sono esseri umani e come tali vanno trattati. Quando si sveglia la coscienza dei governi arabi sulla Siria?».

In provincia i musulmani sono poco meno di 15 mila, mentre le sale di preghiera sono una decina. Di queste, 3 si trovano a Vicenza. Si tratta di quelle di via dei Mille, San Pio X e, appunto, Ponte Alto. Di recente quest'ultimo ha ospitato una tavola rotonda sul problema della sicurezza e sull'integrazione, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il prefetto Eugenio Soldà e il questore Gaetano Giampietro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino