Sciopero Motorizzazione, aziende in ginocchio: veicoli fermi a centinaia Protesta Confimi. Stop a 600 patenti

L'imprenditore William Beozzo presidente di Confimi Veneto e un esame per la patente
BASSANO - Lo sciopero dei dipendenti della Motorizzazione Civile sta mobilitando Confimi Industria Veneto, con il presidente veneto William Beozzo che, da Bassano, si fa da...

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BASSANO - Lo sciopero dei dipendenti della Motorizzazione Civile sta mobilitando Confimi Industria Veneto, con il presidente veneto William Beozzo che, da Bassano, si fa da portavoce per le numerose aziende in sofferenza a causa del blocco di centinaia di pratiche relative a revisioni e collaudi dei veicoli. «E' una situazione insostenibile: si rischia il blocco anche per tutto dicembre. Ho chiesto di incontrare i sindacati regionali. I servizi e le funzioni della Motorizzazione sono stati quasi azzerati in diverse zone del Nord Italia, a partire dal Vicentino – spiega l'imprenditore di Tezze sul Brenta – mettendo a rischio paralisi numerose aziende che non possono lavorare senza alcuni servizi chiave come il collaudo sui mezzi di trasporto per verificare l'idoneità alla circolazione su strada. Comprendiamo il disagio manifestato dai dipendenti per le condizioni lavorative difficili in cui versano, ma questo non può influire in maniera così pesante sulle attività produttive. Nel Bassanese, per fare un esempio, ci sono almeno duecento veicoli fermi: vale a dire che il trasporto delle merci è bloccato, con perdite gravi e inaccettabili».


La situazione sta penalizzando in particolare le officine, anche se a breve la ricaduta potrebbe essere ben più ampia. E a risolvere lo stato di paralisi non bastano i permessi di circolazione straordinari per le aziende di trasporto con la prenotazione della seduta di revisione, visto che tale concessione risulta valida soltanto entro i confini nazionali. Come se non bastasse, infine, sono saltati numerosi esami di guida, a scapito di tante persone che restano in attesa di prendere la patente dopo aver già pagato i servizi: nel mese di novembre sarebbero almeno 600 i casi nella sola provincia di Vicenza.


Confimi Industria chiede allora al Ministero dei Trasporti di intervenire al più presto: «Speriamo che venga convocato un tavolo operativo con i rappresentanti del Governo, delle imprese e i sindacati per trovare un accordo immediato. Dobbiamo superare quanto una situazione che ha un grave impatto sull'intero tessuto economico nazionale. Per studiare misure di urgenza anche la nostra Confederazione è pronta a dare il proprio contributo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino