Investita mentre tornava dal rosario, il parroco: «Donna buona e discreta»

Chiesa di Marsan (Marostica)
MAROSTICA - Si è risvegliata nello sconcerto e nel dolore questa mattina la piccola comunità di Marsan, sconvolta ieri sera da una tragedia improvvisa quanto...

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MAROSTICA - Si è risvegliata nello sconcerto e nel dolore questa mattina la piccola comunità di Marsan, sconvolta ieri sera da una tragedia improvvisa quanto inaspettata. L'investimento di Olga Tasca, pensionata sessantanovenne falciata da un'auto mentre tornava a casa dopo la preghiera serale del rosario, è avvenuto di fronte a molte persone e oggi la parrocchia del marosticense piange una compaesana stimata e benvoluta da tutti.


«Olga era una donna caratterizzata da una discrezione massima - racconta il parroco di Marsan, don Guido Randon, ancora evidentemente sconcertato dalla disgrazia - sempre dedita al prossimo e molto devota alla Madonna che, infatti, era andata a pregare come da avviene da tradizione dinanzi al capitello durante il mese di maggio. Mamma di quattro figlie e nonna di nove nipoti, lascia tutti noi in un indicibile dolore».

L'incidente ieri sera dopo le 20.30, appunto dinanzi al capitello che si affaccia sulla provinciale, di fronte al locale "Bell'Europa", nei pressi del quale è posizionato anche un rilevatore di velocità. Secondo le prime ricostruzioni, la donna si era attardata a chiacchierare dopo la preghiera e si stava dirigendo verso casa - in via Vanin, appena dietro il bar - quando è stata investita da una Renault Kangoo proveniente da Bassano e guidata da un coetaneo, F.F., residente a Marostica, il quale alla polizia intervenuta per i rilievi ha dichiarato di non aver assolutamente visto la donna e di non ricordare nulla dell'impatto.

Vano il tentativo di rianimazione da parte dei sanitari del Suem intervenuti dopo una manciata di minuti sul posto, e la donna è spirata nella corsa verso l'ospedale San Bassiano. Nel frattempo, il magistrato ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale allo scopo di far luce sugli avvenimenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino