BASSANO/LIVERPOOL - Lo storico Cavern Club di Liverpool, fondato da Alan Synter in Mathew Street, è uno dei luoghi simbolo della città. I Beatles si esibirono su...
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«A 11 anni, nel 1997, ho implorato i miei genitori di portarmi a visitare Liverpool, la città dei miei “eroi” - racconta Andrea - ed ho voluto a tutti i costi farmi scattare una foto davanti a quel luogo per me sacro che è il Cavern. Mai avrei pensato che dopo 20 anni ce l’avrei fatta, lo avrei raggiunto e ci avrei suonato. Figuriamoci quando sono stato contattato dall’organizzatore del festival per invitarci a suonare lì! Deve essere arrivato a noi tramite una ricerca sul web di gruppi che in qualche modo si ispirano ai Fab Four: noi facciamo brani originali, di cui sono autore, ma nel nostro profilo sottolineiamo sempre il nostro amore per i Beatles. Probabilmente ha ascoltato in particolare la nostra canzone “Kiss in the rain” sulla piattaforma Bandcamp».
A Liverpool i Modigliani - gruppo con due album all’attivo, “All The Time” (2015) e “Sides” (2016), composto da Tessarolo alla voce e chitarra, Michele Patuzzi alla batteria, Simone Filippini alla chitarra solista, Sofia Borgo alla voce e Samuel Basso al basso - si sono fermati quattro giorni ed hanno suonato il 16 e il 17 maggio su tre palchi: il primo concerto martedì alle 19 al Cavern Pub, il secondo alle 22.30 al Cavern Club Liverpool, sul palco più recente (dove hanno suonato in questi anni ad esempio Adele, Arctic Monkeys, Paul McCartney con David Gilmour), mentre il terzo, mercoledì, proprio sul palco storico calcato dai Beatles 292 volte. «Il pubblico inglese ci ha accolto a braccia aperte. Abbiamo trovato spettatori molto attenti alla musica originale che ci hanno ascoltato e chiesto i contatti. È stato davvero emozionante suonare su quel palco: mi sono perso spesso nei miei pensieri gustandomi ogni secondo, immaginandomi di suonare con i Beatles. È un ricordo che rimarrà per sempre nel mio cuore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino