BASSANO - Non Roma né Milano. Partirà eccezionalmente da Bassano "Beat the street", il viaggio verso l'Eurovision Song Contest che condurrà...
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Francesca, sempre con la valigia in mano. Dove ti porta di bello questa volta la tua musica?
Partirò venerdì pomeriggio 29 aprile da piazza Libertà per un viaggio pensato con lo scopo di annullare i sei gradi di separazione con l'Europa, sulla base della teoria a cui è ispirato il brano. La partenza avverrà al termine di una festa organizzata in centro storico durante la quale verrà coinvolta anche la Filarmonica bassanese alla quale io sono personalmente molto legata. Il viaggio che mi condurrà all'Eurovision Song Contest toccherà Vienna, Varsavia, Berlino, Copenhagen e terminerà a Stoccolma: una preziosa occasione per conoscere persone e artisti, il tutto accompagnato dal simbolo di un seme, il cui significato verrà svelato solo alla fine del percorso.
La famosa festa che la città ti aveva promesso dopo Sanremo, l'ideale per prepararti ad un viaggio a dir poco spettacolare. Città che vedi per la prima volta o già note? Ce n'è qualcuna che ti interessa più delle altre?
Esatto, si tratta proprio di quella festa che, per un motivo o per l'altro, non si è mai riusciti a organizzare dopo il mio ritorno dal Festival, ed è il motivo per cui ho scelto e ci tengo molto a partire da Bassano. Per quanto riguarda il tour delle capitali, ammetto che ogni cosa per me è nuova e, in particolare, mi incuriosisce Vienna per il suo legame con la musica.
Sei reduce dall'esperienza del Giubileo dei Giovani a Roma, dove lo scorso fine settimana hai persino "strappato" un selfie con papa Francesco. Com'è andata?
Cantare davanti a 60 mila persone è stata un'emozione davvero fortissima. Del Papa, che dire? È una persona molto umile, al di là delle istituzioni, estremamente alla mano: esattamente come sembra in televisione, lui è proprio così.
Studio, vita privata: come riesci a conciliare tutto questo con il tuo lavoro?
È vero, son sempre in giro, però son momenti straordinari, e credo sia anche giusto goderli, perché a casa, prima o poi, si ritorna. Continuo a studiare Beni culturali all'università Ca' Foscari di Venezia, e in autunno tornerò in Veneto a suonare in una serie di tappe che coinvolgeranno tutta la regione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino