Boom di matrimoni civili, tre dimore private aprono le porte agli sposi

La facciata sud di villa Valmarana ai Nani con i giardini all'italiana
VICENZA - Non solo basilica palladiana e pinacoteca di palazzo Chiericati. A Vicenza ci si potrà sposare anche a palazzo Valmarana Braga e nelle ville Valmarana ai Nani e...

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VICENZA - Non solo basilica palladiana e pinacoteca di palazzo Chiericati. A Vicenza ci si potrà sposare anche a palazzo Valmarana Braga e nelle ville Valmarana ai Nani e Ghislanzoni Curti.

Sono tre le sedi private di pregio messe a disposizione delle nozze civili. Nozze che, da anni, superano quelle religiose. Un dato su tutti. Nel 2015 in città sono stati registrati 195 matrimoni civili contro i 123 celebrati in chiesa.

Un trend che ha spinto l'amministrazione comunale ad aprire le porte dei gioielli di famiglia. Un tempo il "sì" veniva pronunciato solo a palazzo Trissino. Da quasi un anno l'offerta è quadruplicata. Gli sposi possono scegliere tra la basilica di piazza dei Signori, palazzo Chiericati, il parco del teatro Olimpico e l'auditorium di villa Guiccioli, che ospita il museo del Risorgimento e della Resistenza.

Dimore a cui presto si aggiungeranno tre capolavori dell'architettura quali appunto palazzo Valmarana Braga, situato in corso Fogazzaro, villa Valmarana ai Nani in stradella dei Nani e villa Ghislanzoni Curti a Bertesina. Il settore anagrafe, a seguito della pubblicazione di un avviso pubblico, ha ricevuto le manifestazioni di interesse dei proprietari dei tre monumenti, che verranno concessi in comodato d'uso gratuito al comune per i fiori d'arancio.

Il capoluogo berico intende strizzare l'occhio non solo ai vicentini, ma anche ai turisti. "Crediamo che ampliare l'offerta possa dare visibilità a Vicenza affinché venga scelta per il giorno delle nozze da chi viene da fuori città o dall'estero, attratto dalle bellezze e dalla suggestione dei luoghi", ammette l'assessore alla semplificazione e innovazione Filippo Zanetti.


Ma attenzione al portafoglio. In attesa di conoscere le tariffe dei complessi privati, sono state definite le quote di quelli pubblici. Per la basilica palladiana bisogna sborsare 2 mila euro, per la pinacoteca 1.500 euro, per il parco dell'Olimpico e villa Guiccioli mille euro. La meno costosa è la sala degli Stucchi di palazzo Trissino: 250 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino