MAROSTICA - Più che di primavera, sembrava quasi una festa d’autunno quella che ieri ha, come da tradizione, animato la cittadina scaligera. Un primo maggio di...
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E poco importa se si è dovuto rinunciare all’arrivo trionfale in carrozza, alle majorette, e alla musica della filarmonica di Crosara. Ridotta per necessità la cornice che avrebbe dovuto accompagnare l’evento, la trentaquattresima edizione di questa Festa di primavera, è comunque rimasta quell’incontro all’insegna della convivialità tanto atteso e apprezzato dai marosticensi.
Al riparo del Doglione, si è così potuto apprezzare il pane, l’imponente companatico, ma anche il vino e il caffè, il tutto offerto dai commercianti, promotori dell’evento in collaborazione con amministrazione comunale, Pro Marostica e Compagnia delle Mura.
Annullata causa meteo, anche quella che sarebbe stata la settima edizione di “Montmartre a Marostica", la manifestazione che annualmente riempie piazza Castello e le vie del centro storico di artisti, alle prese con tele e pennelli.
Al riparo dei portici hanno comunque trovato posto alcuni dei banchi del mercatino dell’antiquariato che ogni prima domenica del mese popola la città, mentre all’interno del castello inferiore, è stato possibile osservare le antiche tecniche di lavorazione della paglia e una profumatissima mostra-mercato di erbe aromatiche a cura dell’associazione “Mondo rurale”, dell’Istituto agrario Rigoni Stern di Asiago e di Garden Tres. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino