Maria Cristina "Madre coraggio", avviata causa di beatificazione

Valbrenta Maria Cristina Cella
VALBRENTA -  «E’ veramente l’amore che fa girare il mondo!» ricorda l’epistolario di Maria Cristina Cella, la mamma coraggio della Valbrenta per...

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VALBRENTA -  «E’ veramente l’amore che fa girare il mondo!» ricorda l’epistolario di Maria Cristina Cella, la mamma coraggio della Valbrenta per la quale è in corso la causa di beatificazione. Una intensa testimonianza del marito Carlo Mocellin, che ha incontrato anche papa Francesco, andrà in onda martedì 13, alle 21.05, sulla rete TV2000, nell’intervista, le cui riprese sono state eseguite nella chiesa della Madonna dell’Onda, a Carpané, in Valbrenta. Maria Cristina, 26 anni, alla terza gravidanza era stata colpita dalla ricomparsa di un male incurabile che si credeva debellato. Le cure proposte dai medici avrebbero potuto compromettere la nascita del figlio terzogenito, Riccardo, che aveva in grembo, ma la giovane mamma le ha rifiutate, andando incontro con serenità alla morte, confidando con struggente emozione le sue ansie e la sua scelta di «amore alla vita» alle pagine di un diario, scritto di notte sul letto dell'ospedale, alcune delle quali, le più significative, sono riprese nel libro «Una vita donata».

La causa di beatificazione e canonizzazione della giovane mamma di Carpané è iniziata nel 2008, dopo che la Chiesa aveva appurato «le condizioni per intraprenderla, constatando le molteplici espressioni di santità quale fedele laica e madre di famiglia» e in seguito all'esame dei suoi manoscritti, diari e lettere. «Tutta la vita di Mariacristina fu impostata all'insegna della generosità, di una fede incarnata, in un atteggiamento di continuo dono - si legge nell'editto promulgato dall'allora arcivescovo di Padova, mons. Mattiazzo. - Morì di tumore, a 26 anni, il 22 ottobre 1995. Non accettò quelle cure che potevano danneggiare il bambino che portava in grembo: era alla terza gravidanza. Così il bambino nacque sano, attraverso il gesto eroico e il sacrificio della madre. La fama di santità assai viva ha spinto la Chiesa ad iniziare una indagine sull'esercizio in grado eroico delle virtù di questa testimone autentica del Vangelo.» Oggi, per la Chiesa, Mariacristina è Serva di Dio.

Diversi sono i libri che raccontano la sua storia. A Mariacristina è stata intitolata a Cantù (CO) una casa-famiglia e a Carpané, in Valbrenta, dove abitava con la famiglia dopo il matrimonio, il centro parrocchiale porta il suo nome, così pure a Villatora (PD). A Cinisello Balsamo, dov'era nata e aveva trascorso la giovinezza prima del matrimonio e del trasferimento in Valbrenta, si è formato, dopo la sua morte, il gruppo «Amici di Mariacristina», che si occupa di adozioni, opere di carità e di iniziative per tenere viva la sua memoria. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino