Al museo l'opera segreta di Riello, artista visionario: ecco l'anteprima Il nuovo corso al civico by Casarin

L'opera segreta di Riello voluta dalla direttrice Casarin
BASSANO - Cos’è quel misterioso oggetto alto e slanciato, coperto da un telo, che da qualche giorno si trova in mezzo al chiostro dei Musei Civici di Bassano?...

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BASSANO - Cos’è quel misterioso oggetto alto e slanciato, coperto da un telo, che da qualche giorno si trova in mezzo al chiostro dei Musei Civici di Bassano? È ancora un mistero, ma sarà svelato sabato 15 ottobre alle 17, nell’ambito della Giornata del Contemporaneo, indetta dall’Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani. Qualche indizio è stato rivelato però ieri, quando il nuovo direttore dei musei bassanesi, Chiara Casarin, ne ha svelato l’autore. Si tratta di Antonio Riello, artista visionario nato a Marostica nel 1958, che vive e lavora tra Marostica e Londra e che, nel panorama internazionale, è uno degli artisti italiani più affermati. Le sue personali sono state ospitate in musei di tutto il mondo e le sue partecipazioni a collettive e Biennali ne hanno consolidato l'autorità artistica.


La direttrice, l'artista e l'opera misteriosa
La sua poetica è caratterizzata da sarcasmo e gioco velato. Nelle sue opere spesso converte oggetti pericolosi, come una pistola o un missile, in composizioni artistiche che richiamano i maestri del passato. Se si pensa a cosa l’artista ha installato ad esempio nel contesto della mostra “Round The Clock" allo Spazio Thesis di Venezia nel giugno 2011 - “Honest John”, un razzo inventato durante la guerra fredda di 7,75 metri di lunghezza e 76 centimetri di diametro conficcato nel terreno, con dipinte immagini di Michelangelo, Rosso Fiorentino e Tiepolo - qualche ipotesi sull’opera in mostra a Bassano (che resterà in esposizione fino a fine anno) viene spontanea. Aggiungendo altri indizi dati dalla Casarin, come il fatto che sia un opera site-specific, simile a una colonna decorata con rimandi alle collezioni permanenti dei Musei Civici di Bassano, il gioco è fatto. Ma la conferma si avrà solo sabato. 


«Ospitare quest'opera (intitolata “Contemporary Addictions: Ex Voto di Antonio Riello per il Chiostro di San Francesco”) nel nostro museo è, simbolicamente e concretamente, una delle maniere più efficaci di porre le basi di quello che sarà un percorso di valorizzazione dell'esistente attraverso gesti di apertura al nuovo e al contemporaneo  pur mantenendo uno sguardo vigile sulle eccellenze del territorio, come appunto lo è Antonio Riello», commenta il direttore del Museo e curatore dell’evento, approfittando del momento e della Dodicesima Giornata del Contemporaneo per dichiarare così, a pochi mesi dal suo insediamento, la missione del suo mandato: «Utilizzare il contemporaneo per valorizzare l’antico. Credo sia un metodo importante che molte istituzioni italiane e straniere hanno adottato da tempo, quello di sfruttare l’arte contemporanea che tratta anche di tematiche sociali molto attuali per avvicinare un pubblico diverso, non abituato ad affrontare l’arte antica. Nel 2017 lavoreremo in quest’ottica di riattualizzazione». Decisamente un nuovo corso per il museo quello disegnato da Chiara Casarin. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino