Le lacrime di Amani, scappata da Aleppo e diventata bassanese

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BASSANO - «É un giorno importantissimo per me. Mentre facevo il giuramento, mi sembrava ad occhi chiusi di rivedere tutti quei momenti che ho vissuto in Siria ed ora sono felicissima di essere italiana a tutti gli effetti». Amani El Nasif, non riuscendo a trattenere le lacrime, ha commentato così il momento del suo conferimento della cittadinanza italiana, avvenuto questa mattina (video), 10 giugno, in Comune a Bassano, ad opera del sindaco Riccardo Poletto.

 

Oggi Amani, nata ad Aleppo il 20 gennaio 1990, autrice del libro “Siria Mon Amour” dove racconta la sua storia, è una mamma felice che vive a Bassano con la sua Vittoria, bimba che ha chiamato così anche per ricordare di essere riuscita a sconfiggere l'oscurantismo. Ma a 16 anni con un imbroglio (sistemare documenti anagrafici) era stata portata nel suo paese d’origine per essere data in moglie, dopo una serie di contrattazioni, ad un cugino più anziano. Lei si era ribellata, attaccandosi alla speranza di uscire da quell'incubo e tornare nella sua Bassano, dove era cresciuta, e dal suo Andrea. C’è riuscita grazie all’aiuto di un docente siriano solo dopo 399 giorni in cui ha dovuto sottostare ad una cultura che non riconosce, servire tutti i capi famiglia e vestire il velo nero. Qualche anno fa aveva detto al Gazzettino: «Alle ragazze vorrei dire che se sentiamo di essere sottomesse non dobbiamo stare zitte, dobbiamo cambiare le regole. Non siamo una proprietà dei nostri genitori. Non possiamo farlo da sole, ma se comunichiamo tra di noi sì».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino