Latte con alfatossine, via al processo: sarà guerra di perizie

Latte con alfatossine, via al processo: sarà guerra di perizie
BELLUNO - Latte con alfatossine (un tipo di fungo cancerogeno) per la lavorazione dei prodotti Lattebusche il 14 settembre 2015: la vicenda arriva a processo. Due alla sbarra:...

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BELLUNO - Latte con alfatossine (un tipo di fungo cancerogeno) per la lavorazione dei prodotti Lattebusche il 14 settembre 2015: la vicenda arriva a processo. Due alla sbarra: Augusto Guerriero, 60enne di Feltre, legale rappresentante della Lattebusche e Flavio Berti, 46enne di Bassano, direttore Stabilimento e Produzione Lattebusche, entrambi accusati di aver violato la legge sulla Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. Ieri non erano presenti in aula, di fronte al giudice Cristina Cittolin. C'era invece il primo teste del processo: il maresciallo del Nas di Treviso, Massimo Zemignani, che ha risposto alle domande del pm Sandra Rossi: nelle prossime udienza sarà sentito invece il veterinario, che ieri ha inviato una giustificazione, il dottor Franco Corriani. 


«Relativamente al periodo del 14 settembre
2015 - ha spiegato il maresciallo dei Nas - stavamo effettuando dei monitoraggi disposti dal ministero. E siamo andati all'allevamento San Lorenzo di Feltre, di via Pezzol, 29, azienda che conferisce a Lattebusche. I controlli sono stati effettuati il 12 aprile 2016 (quando ci fu un'operazione in tutto il Veneto, ndr). Il valore limite per le alfatossine, secondo le linee guida del Ministero, è di 50 nanogrammi per chilo permessi, ma accertammo oltre 3 volte il consentito (173). A questo punto andammo alla Lattebusche - ha spiegato il carabiniere - per vedere se questo latte era entrato nel circuito alimentare. Abbiamo verificato che nei giorni 12, 13 e 14 settembre era effettivamente accaduto: il latte era stato lavorato, venendo meno alla direttiva ministeriale». 


La difesa già dal primo teste di ieri ha affilato gli artigli e è pronta a smontare le accuse, portando in aula anche un consulente tecnico, il professore Giuseppe Comi, che parlerà il 12 giugno. L'avvocato Anna Casciarri ha fatto emergere il fatto che non ci sarebbero analisi sul latte incriminato da parte dell'organismo, ovvero la Usl. Ci sarebbero solo quelle di Tecnocasearia, società operante nel settore controllo qualità agroalimentare con laboratorio analisi. E quando, il 14 settembre che tra l'altro era un lunedì, venne comunicata la non conformità  Lattebusche intervenne subito. Il processo quindi si giocherà tutto qui. «Si scoprì anche la causa di quella elevata presenza di alfatossine - ha spiegato il maresciallo dei Nas - era il mangime della società Mirandola, il bestiame mangiava questo cibo e aveva dato problemi al latte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino