VICENZA - «E' stata un'esperienza bellissima». Gli 800 giovani della diocesi che hanno preso parte alla Giornata mondiale della gioventù (Gmg) di...
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Nei loro occhi è ancora vivo il ricordo di un pellegrinaggio che, dopo avere toccato luoghi come Kalisz, considerata la città più antica della Polonia, il santuario di Velehrad e il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, ha avuto il momento clou il 31 luglio al Campus misericordiae con la messa presieduta da papa Francesco. Non sono mancati i momenti ludici, come la gara del migliore allestimento delle tende, immortalate con delle foto, nella spianata in attesa del pontefice.
Tra i temi che hanno accompagnato il viaggio, l'integrazione e l'immigrazione. «Quando la paura si rintana nella chiusura, va sempre in compagnia della sua 'sorella gemella', la paralisi. Sentire che in questo mondo non c'è più spazio per crescere, sognare, creare, in definitiva per vivere, è uno dei mali peggiori che ci possono capitare nella vita», hanno ribadito i giovani citando Francesco. «Le emozioni che abbiamo vissuto ci hanno arricchito - hanno concluso - Come sentinelle dobbiamo custodire qualcosa di prezioso. Ora ci attende la nostra cara chiesa di Vicenza in cui giocare da titolari il nostro talento: se gli occhi sono stati trasformati dalla misericordia, vogliamo che il nostro ruolo sia quello di scrutare l'orizzonte per scorgere segni promettenti di futuro».
Da rilevare che dopo il decesso per meningite fulminante di una ragazza romana di ritorno dalla Polonia, le Ulss venete hanno controllato 500 giovani della Gmg che avevano chiesto assistenza. Gli ospedali di Vicenza e provincia non hanno registrato alcun accesso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino