ASIAGO - «Quella che attraverserà il Veneto non è una tappa qualsiasi. E’ un tappone, per più di un motivo: tecnico, ambientale, storico,...
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Il presidente ha ricordato «Michele Scarponi, che ci ha lasciato in circostanze tragiche», che nei primi anni della sua carriera (la moglie è di Conegliano) aveva militato in alcune squadre ciclistiche venete. «Grazie alla disponibilità degli organizzatori del Giro - ha proseguito Zaia - anche quest’anno continueremo nella strategia scelta a suo tempo di abbinare la corsa ciclistica più amata dagli italiani alla memoria storica della Grande Guerra, e così intendiamo fare anche per l’edizione 2018. Questo Giro, pur se con una sola tappa, parla veneto e sono certo che grande sarà la risposta degli appassionati veneti lungo le strade rosa, come nelle precedenti edizioni».
La tappa nel nostro territorio presenta delle caratteristiche tecniche che metterà in risalto le doti dei corridori e potrebbe essere decisiva per la vittoria finale, con tre Gran Premi della Montagna, due dei quali (Monte Grappa e Foza) a pochi chilometri dall’arrivo.
La carovana dei corridori farà il suo ingresso nel territorio veneto a Conegliano, per abbordare le prime asperità a Ca’ del Poggio, prima di affrontare la vetrina delle colline del Prosecco dirigendosi verso Feltre, nel bellunese, per poi scalare il Monte Grappa, quindi la discesa nella pianura bassanese fino a Campese, risalire la Valbrenta per imboccare a Valstagna i ripidi tornanti che conducono ai 1.086 metri dell’ultimo Gran Premio della Montagna a Foza, e volare, passando per Gallio, verso il traguardo di Asiago. Sarà un bagno di folla in un territorio da sempre innamorato della corsa in rosa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino