Il generale Papa “segreto” svelato nei carteggi donati dal nipote

L'album di famiglia del generale Papa
VICENZA - Ci sono i famigliari con la figlia Teresina, il portafoglio, cartoline, medagliette votive, un crocifisso e alcuni carteggi. Fino ad oggi del generale Achille Papa,...

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VICENZA - Ci sono i famigliari con la figlia Teresina, il portafoglio, cartoline, medagliette votive, un crocifisso e alcuni carteggi. Fino ad oggi del generale Achille Papa, medaglia d'oro al valore militare e comandante della Brigata Liguria sul Pasubio e sull'altopiano di Asiago durante la prima guerra mondiale, si conoscevano soprattutto le imprese belliche. Ora, grazie alla donazione di uno dei nipoti, Achille Sacchi, residente a Milano, che ha conservato le memorie del nonno, vengono alla luce alcuni aspetti della sua vita privata.


Il museo del Risorgimento e della Resistenza di Monte Berico si è arricchito del lascito che svela il Papa “segreto”. Comprende album fotografici della famiglia, un menu autografato dal generale Armando Diaz, un centinaio di cartoline e lettere, una busta con il carteggio Teresina Papa-Gianni Pieropan, un portafoglio con effetti personali, biglietti da visita, un crocifisso e medagliette votive. C'è pure un manoscritto con i brani censurati del libro “Col cuore e con la spada” del 1938.

Pezzi di storia tra carteggi e immagini
La collezione si aggiunge ad altri lasciti - fotografie, oggetti e cimeli provenienti da archivi familiari - che riguardano vicende personali ed esperienze di soldati caduti durante la grande guerra, di cui quest'anno si celebra il centenario. «Il materiale sarà catalogato e schedato con la collaborazione di uno stagista di una scuola superiore della città -  sottolinea il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci - nell'ambito del progetto di inserimento negli uffici comunali di studenti di istituti superiori vicentini in alternanza scuola - lavoro».


A villa Guiccioli troverà anche posto la bandiera tricolore del 1848 con lo stemma della città, esposta tra maggio e giugno di quell'anno, durante la breve stagione di autogoverno prima del dominio austriaco del Lombardo-Veneto. A consegnare la bandiera è stata la famiglia Moro che, per 168 anni, l'ha custodita nella casa della famiglia Modulo-Tadiello. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino