Ettore e Marte, mici senza uso delle zampe, felici dopo l'adozione

Ettore ha perso l'uso delle gambe posteriori
VICENZA - Ettore ha perso l'uso delle gambe posteriori, mentre Marte ha problemi neurologici e di deambulazione. Trovati per strada, i due mici sono stati più fortunati...

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VICENZA - Ettore ha perso l'uso delle gambe posteriori, mentre Marte ha problemi neurologici e di deambulazione. Trovati per strada, i due mici sono stati più fortunati di altri randagi, perché hanno trovato due padroni che li hanno adottati.


Entrambi sono stati curati e ora sono parte della famiglia che li accolti. Due storie a lieto fine raccontate dall'Enpa di Vicenza, ente nazionale per la protezione animali, che sta gestendo l'operazione Adozione del cuore, campagna destinata ad aiutare i mici in difficoltà, spesso tolti dalla strada. Una campagna che, oltre a descrivere le caratteristiche dell'animale, indica le adozioni più adatte. C'è per esempio il gatto che dovrebbe muoversi solo in appartamento e quello che non potrebbe convivere con bambini piccoli o cani.
 

Ettore aveva solo tre mesi quando è stato rinvenuto. Era lo scorso anno. Trascinava le zampe posteriori, affamato, sporco e con lesioni dovute al modo in cui cammina. «L'uso delle gambe posteriori non lo ha recuperato, ma è un gatto indipendente e fantastico. Riempie la casa di gioia e allegria», assicurano i responsabili dell'Enpa.
Marte si è inserito in famiglia e oggi è «un gattone felice nella sua casa». «La sua enorme intelligenza ed infinita bontà hanno aperto il mio cuore. Il suo goffo sculettare in giro, le capriole e il modo di rialzarsi e continuare imperterrito le corse sono diventate fonti di allegria - spiega la famiglia che lo ha accolto - Non bisogna mai farsi vincere dalla paura».


Nel frattempo prosegue il progetto di adozione a distanza per i mici delle 200 colonie feline dell'Enpa di città a provincia. Si tratta per lo più di animali selvatici e abituati a vivere all'aperto. Gli interessati possono donare 60 euro al semestre o 120 euro all'anno. «Per motivi di sicurezza non possiamo dire dove si trovano - fanno sapere all'Enpa - In passato alcuni rifugi sono stati dati alle fiamme e sono stati trovati bocconi avvelenati». Alcune colonie hanno un testimonial: sono Bea, Ercole, Chanel, Carletto, Cipolla e Isidora. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino