VICENZA - Gagliardetti sì, ma in numero limitato. Niente copricapo se si legge la preghiera dei fedeli. Il picchetto d'onore? Solo per le celebrazioni militari o...
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Vademecum? Sì, ma non solo. La diocesi di Vicenza invita i fedeli a rispettare una serie di disposizioni destinate e regolare le celebrazioni delle esequie, in particolare di persone che hanno fatto parte di associazioni come quelle degli alpini, delle forze armate, dei donatori di sangue e del midollo osseo. Disposizioni dell'ufficio liturgico firmate dal vescovo Beniamino Pizziol.
Più ordine, dunque, ai funerali. La Chiesa berica auspica che accanto alla bara e su un “sostegno decoroso” ci siano i segni che richiamano le esperienze del defunto, come il cappello o un altro indumento. L'intervento finale, poi, dov'essere breve e concordato con il parroco. C'è anche il richiamo al picchetto. “Va riservato alle celebrazioni militari o associative - sottolinea la diocesi - Nelle normali assemblee parrocchiali è una presenza non giustificata. Lo stesso dicasi per altre espressioni come il suono della tromba, gli ordini e le posture”.
Infine i labari. Meglio se privilegiano l'associazione piuttosto che il gruppo. E soprattutto non devono interferire con le processioni e la visibilità di altare e tabernacolo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino