Ma che freddo fa. Non è la canzone di Nada: è il generale inverno, che dopo essersi concesso una piccola pausa, è tornato a farsi sentire. E a far battere i...
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Non è solo questione di microclima o di forra carsica. È proprio il freddo. Come se i giorni della merla quest'anno si fossero presi in ritardo, tanto da presentarsi a metà febbraio, come niente fosse. Basta buttare un occhio alle temperature rilevate dalle stazioni Arpav per rendersene conto. La Piana di Marcesina (1.310 metri di quota in provincia di Vicenza) ha registrato -24,5°C come minima della notte. Il Passo Cimabanche (tra le località storicamente più fredde della provincia di Belluno) è arrivato a -22,4°C. Il termometro piazzato ai 3.256 metri della Marmolada è sceso fino a quota -22,1°C, esattamente come quello posizionato da Arpav in Val Visdende. In Pian Cansiglio si sono sfiorati i -19°C, mentre sul Passo Pordoi si è raggiunta una minima di -13,5°C. Freddo pungente anche nei fondovalle e nei paesi del Bellunese. Il record a Santo Stefano di Cadore, con minima a -17,1°C; subito dietro, Falcade, con -14,5°C. Mercoledì sera, all'ora di cena, il sindaco di Cortina postava su Facebook la foto del cruscotto della macchina con un bel -10°C: nessuna meraviglia quindi nel vedere che la minima sotto le Tofane è arrivata a -13,2°C durante la notte. Freddo ma non da record. Negli ultimi 35 anni ci sono state temperature molto più glaciali. In Pian Cansiglio, ad esempio, il 1 marzo 2005 si sono sfiorati i -30°C. In Marmolada i -30,4°C (era il 30 gennaio 1999). Sul Passo Cimabanche si è arrivati a -30°C nel gennaio 1985. In pratica, le minime dell'altra notte sono quasi tiepide. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino