Ecco Achelous, drone antialluvione, sarà l'occhio della protezione civile

In caso di emergenza, la protezione civile di Vicenza si servirà di un drone
VICENZA - Si chiama Achelous. E' un drone a 4 bracci nei quali sono montati 2 motori. Ha un'autonomia di volo di un quarto d'ora. Il suo compito? Monitorare il...

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VICENZA - Si chiama Achelous. E' un drone a 4 bracci nei quali sono montati 2 motori. Ha un'autonomia di volo di un quarto d'ora. Il suo compito? Monitorare il territorio in caso di emergenza. Per fare fronte alle calamità naturali - alluvione o allagamenti - Vicenza si affiderà a un drone. Si tratta di un apprecchio della protezione civile che verrà utlizzato in «operazioni specializzate non critiche». In altre parole servirà per le ricognizioni del territorio «con finalità di prevenzione».

 

Il tutto controllato a vista da un pilota. «E un traguardo molto importante. Siamo sempre in prima linea sul fronte della prevenzione e della preparazione in caso di emergenza - spiega l'assessore alla sicurezza Dario Rotondi - La normativa, al momento, pone limiti sulle modalità di utilizzo dei droni. Vicenza potrà rappresentare un punto di riferimento per questi strumenti. Solo altri due comuni in Italia hanno ottenuto il riconoscimento dall'Enac, ma per attività di polizia locale e non in ambito di protezione civile».

Il drone sarà dotato di una telecamera in grado di trasmettere in diretta le immagini, ma potrà volare a un'altezza massima di 150 metri. Due i dipendenti del comune che hanno ottenuto l'attestato di pilota Apr - aeromobile a pilotaggio remoto - grazie a un corso alla scuola dell'aeroporto di Thiene.

A proposito di rischio idrogeologico, a Ca' Tosate, lungo la Riviera Berica, sono partiti i lavori di manutenzione della strada per mettere al sicuro la zona. L'intervento, finanziato dal comune, costerà 150 mila euro. In via Allegri e via Monte Verena, invece, sono stati installati 3 impianti di sollevamento per evitare gli allagamenti da reflusso nel quartiere delle Piscine. Le opere sono costate all'amministrazione altri 150 mila euro.


Nel frattempo è scattata la progettazione del bacino di laminazione sul Bacchiglione a monte di viale Diaz. L'intervento, da 7,3 milioni di euro, sarà sostenuto dalla Regione. In arrivo, tra l'altro 4 casse di espansione e un'area golenale alla confluenza del Bacchiglione con l'Orolo. I lavori si dovrebbero concludere in 2 anni e mezzo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino