VICENZA - Sono già tre, ma potrebbero diventare cinque a breve le catene di trapianti effettuate a partire da un "donatore samaritano", cioè da una persona...
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La donazione a catena prevede che un paziente che ha un donatore, di solito un familiare, che non è compatibile doni il rene a un altro che invece può riceverlo, ricevendolo a sua volta da chi è nella stessa situazione. L'ultima effettuata in ordine di tempo, fra dicembre e gennaio, ha spiegato Costa, è partita da un panettiere di Vicenza che ha donato appunto il proprio rene in maniera samaritana. «Grazie a quel rene sono state trapiantate cinque coppie, e la procedura ha interessato i centri di Pisa, Palermo e Parma. Abbiamo altri samaritani che stanno arrivando, uno dalla Sicilia e uno ancora da Vicenza».
«A farmi pensare alla possibilità è stato il fatto che vedevo un mio cliente in dialisi da anni che aveva la vita fortemente compromessa - ha spiegato Giordano -. Io sono arrivato a 56 anni senza problemi di salute, e ho pensato di aiutarlo. Ho cominciato il percorso pensando di fare un regalo a questo
signore, poi durante l'iter è venuto fuori che non poteva essere trapiantato.
Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha personalmente ringraziato il donatore samaritano, chiamandolo al telefono in conferenza stampa. «Voglio ringraziare - ha detto Lorenzin ai giornalisti - le persone che fanno un gesto così disinteressato e grande: donare un proprio organo per aiutare una persona che non conosce. E da questo gesto nasce la possibilità di altre persone di vivere». La catena samaritana ha avuto luogo in due tempi, dal 4 al 5 dicembre e dal 2 al 3 gennaio, con trapianti di rene da vivente in modalità cross-over. Per realizzarla è stato necessario studiare il donatore samaritano per stabilire le compatibilità. «Abbiamo fatto gli esami prima del periodo natalizio - racconta Nanni Costa - perché il donatore, da buon panettiere, aveva molto lavoro da fare a Natale». È stato poi necessario arruolare coppie donatori-riceventi incompatibili tra loro, selezionare quelle compatibili con il donatore samaritano, studiare i donatori e i riceventi idonei, prima di passare ai veri e propri trapianti. Quattro i centri trapianto che hanno collaborato alla catena di solidarietà: l'ospedale San Bartolo di Vicenza; l'ospedale Civico di Palermo; l'ospedale di Cisanello di Pisa; gli ospedali Riuniti di Parma. Importante anche la collaborazione della polizia di Stato che ha assicurato il rapido trasporto degli organi, con l'aiuto del personale della polizia stradale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino