Panettiere dona un rene: «Ho voluto aiutare chi stava soffrendo»

Panettiere dona un rene: «Ho voluto aiutare chi stava soffrendo»
VICENZA - Sono già tre, ma potrebbero diventare cinque a breve le catene di trapianti effettuate a partire da un "donatore samaritano", cioè da una persona...

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VICENZA - Sono già tre, ma potrebbero diventare cinque a breve le catene di trapianti effettuate a partire da un "donatore samaritano", cioè da una persona che decide di donare un rene a sconosciuti. Lo ha annunciato Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti, a Roma durante la presentazione dei dati sull'attività del 2016.


La donazione a catena prevede che un paziente che ha un donatore, di solito un familiare, che non è compatibile doni il rene a un altro che invece può riceverlo, ricevendolo a sua volta da chi è nella stessa situazione. L'ultima effettuata in ordine di tempo, fra dicembre e gennaio, ha spiegato Costa, è partita da un panettiere di Vicenza che ha donato appunto il proprio rene in maniera samaritana. «Grazie a quel rene sono state trapiantate cinque coppie, e la procedura ha interessato i centri di Pisa, Palermo e Parma. Abbiamo altri samaritani che stanno arrivando, uno dalla Sicilia e uno ancora da Vicenza».


«A farmi pensare alla possibilità è stato il fatto che vedevo un mio cliente in dialisi da anni che aveva la vita fortemente compromessa - ha spiegato Giordano -. Io sono arrivato a 56 anni senza problemi di salute, e ho pensato di aiutarlo. Ho cominciato il percorso pensando di fare un regalo a questo
signore, poi durante l'iter è venuto fuori che non poteva essere trapiantato. A questo punto mi hanno chiesto che cosa volevo fare, e ho pensato di proseguire. A chi mi chiede perché lo fai l'unica risposta che mi viene è perché no?
».


Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, ha personalmente ringraziato il donatore samaritano, chiamandolo al telefono in conferenza stampa. «Voglio ringraziare - ha detto Lorenzin ai giornalisti - le persone che fanno un gesto così disinteressato e grande: donare un proprio organo per aiutare una persona che non conosce. E da questo gesto nasce la possibilità di altre persone di vivere». La catena samaritana ha avuto luogo in due tempi, dal 4 al 5 dicembre e dal 2 al 3 gennaio, con trapianti di rene da vivente in modalità cross-over. Per realizzarla è stato necessario studiare il donatore samaritano per stabilire le compatibilità. «Abbiamo fatto gli esami prima del periodo natalizio - racconta Nanni Costa - perché il donatore, da buon panettiere, aveva molto lavoro da fare a Natale». È stato poi necessario arruolare coppie donatori-riceventi incompatibili tra loro, selezionare quelle compatibili con il donatore samaritano, studiare i donatori e i riceventi idonei, prima di passare ai veri e propri trapianti. Quattro i centri trapianto che hanno collaborato alla catena di solidarietà: l'ospedale San Bartolo di Vicenza; l'ospedale Civico di Palermo; l'ospedale di Cisanello di Pisa; gli ospedali Riuniti di Parma. Importante anche la collaborazione della polizia di Stato che ha assicurato il rapido trasporto degli organi, con l'aiuto del personale della polizia stradale.
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Il Gazzettino