VICENZA - (Cs) Il Veneto "allargato" come area preferenziale d'azione per la Popolare Vicenza. La gestione del presidente Dolcetta pare concentrarsi sul territorio...
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Dolcetta non a caso predica «discontinuità, trasparenza e territorio». Saranno le parole d'ordine di qui in poi e non solo per il 2016. «Abbiamo avviato - ha spiegato - un processo di netta discontinuità con il passato, cambiando presidente, amministratore delegato (Francesco Iorio, ndr) e funzioni apicali, rafforzandoci con nuovi consiglieri. Vogliamo ora attuare una politica di massima trasparenza nei confronti di clienti, soci e dipendenti. Agiremo insieme alla Regione, che ha dimostrato particolare attenzione ai problemi della nostra banca». Nell'ottica territoriale, Popolare Vicenza annuncia intanto un accordo con Confagricoltura Mantova, a sostegno del comparto agricolo mantovano.
Nonostante le banche operanti in Veneto siano scese di 17 unità fino alle attuali 112, gli sportelli di circa 400 unità scendendo a 3.200 e lo stock di impieghi, dal 2010 ad oggi, del 3,5% , con le sofferenze salite negli ultimi anni del 150%, «il gruppo Banca Popolare di Vicenza, dal 2012 al 2015, ha erogato 9,4 miliardi di euro alla clientela: 3,4 mld di finanziamenti, di cui l'80% a famiglie e piccole e medie imprese, solo in Veneto». Per i prossimi anni, la Popolare prevede un aumento del pil dell'1,3% nel 2016 e dell'1,5% nel 2017, con una previsione di crescita di impieghi sul territorio del 2,2% nel 2016 e del 3% nel 2017. «C'è stato un calo di liquidità, ma sono aumentati a oltre 1.300.000 unità i nostri clienti: segno che ci danno fiducia». Infine il richiamno alla prossima assemblea per la trasformazione da cooperativa in spa, indicativamente nella prima metà di marzo, per avviare un aumento di capitale da 1,5 mld, garantito da Unicredit, «che ci riporterà ben al di sopra dei parametri Bce. Bisogna pensare alla quotazione in borsa, perché, se non si rende liquido il titolo, è difficile trovare finanziatori». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino