Omicidio del rom: escono tre dei quattro arrestati. Latitante il killer

I quattro arrestati, rimane in galera solo la donna
ZANE’ – Venerdì 15 luglio tre dei quattro nomadi incarcerati il 24 giugno per l’omicidio di Davide Kari sono stati rimessi in libertà dal tribunale...

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ZANE’ – Venerdì 15 luglio tre dei quattro nomadi incarcerati il 24 giugno per l’omicidio di Davide Kari sono stati rimessi in libertà dal tribunale del Riesame di Venezia: non dovevano essere arrestati perché su di loro non sarebbero stati ravvisati gravi indizi di colpevolezza. Novità sul fronte giudiziario per l’omicidio del 23 giugno in via Liguria, avvenuto in un accampamento di due roulotte di nomadi rom, dove in una spedizione punitiva era stato ammazzato con un colpo di pistola al ventre il 51enne Davide Kari e ferito, sempre con un colpo al ventre, il fratello Vianello di 42 anni, che operato in ospedale si è poi ripreso. Del commando di 5 persone che aveva sparato con una Bernardelli calibro 9 contro i fratelli Kari, quattro sono della famiglia Helt che da una ventina di anni è inserita in un programma di integrazione stilato dal Comune di Schio: Lucia di 59 anni e i figli Carlo detto Zan di 39 anni, Davide di 38 e Fulvio di 22; il quinto componente è il 27enne Paradise Kari, fratello della vittima. A un paio di ore dalla tragica sparatoria le forze dell’ordine (una task force tra carabinieri, polizia locale e polstrada) erano riuscite a bloccare la fuga e arrestare quatto componenti il commando, fuggiti assieme, mentre il quinto componente Carlo detto Zan (residente a Cismon del Grappa), ritenuto l’autore materiale dell’omicidio, è ancora latitante. I tre nomadi sono usciti di galera perchè durante l’udienza di convalida hanno asserito che nella visita ai Kari non si aspettavano che Carlo Helt avrebbe estratto la pistola per sparare contro i fratelli Davide e Vianello. Lucia Helt resta in carcere, perché dall’indagine emersa è stata lei a passare al figlio Carlo la pistola dell’omicidio di Davide e del tentato omicidio di Vianello. Una pistola risultata rubata nel 2006 a Creazzo.


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Il Gazzettino