BASSANO - C'è un vuoto da riempire, e il Credito Cooperativo intende colmarlo. Ai piedi del Grappa nasce "Bassano Banca". Non è una banca nuova ma è la Banca di Romano e...
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"La nostra idea è di porre anche idealmente e concretamente la banca nella sua più corretta collocazione - spiega il presidente Umberto Martini, al suo terzo mandato alla guida dell'istituto insieme al direttore generale Antonio Simonetto -. E' da tempo che ci pensiamo, perchè va preso atto che ormai oltre il cinquanta per cento dei soci arriva dal territorio bassanese in senso vasto. Rimangono i poli di riferimento storico, Romano d'Ezzelino e Santa Caterina di Lusiana, ma i soci complessivamente sono praticamente rappoppiati, passando dai 1700 originari ai circa 3400 attuali. E il grosso arriva da Bassano, Rosà, Rossano Veneto, Tezze, Cartigliano, Cassola, Borso del Grappa, Marostica... Devo dire anche anche Bankitalia negli ultimi anni ci ha suggerito di trovare una denominazione più riconoscibile. Quante Romano ci sono in Italia? Quante Santa Caterina? Mentre Bassano del Grappa e il suo territorio sono noti a tutti. Detto questo è ovvio che le radici sappiamo quali sono e vanno ribadite, infatti l'idea è di rinominare l'istituto come Bassano Banca ma sotto restarà la dicitura Romano e Santa Caterina".
Ci sarà qualche resistenza localistica?
"Non lo so, lo verifichiamo nelle assemblea che abbiamo convocato nel territorio e mi auguro che ci sarà un dialogo costruttivo e che il nostro messaggio venga compreso, perchè è per il bene della banca che intende essere sempre più espressione del territorio e vicina ai suoi utenti. L'home banking oggi avanza ma nel nostro caso manteniamo ancora un rapporto fiduciario e personale con i cittadini, nelle nostre filiali".
Chi è il vostro socio tipo, il vostro cliente tipo? Com'è l'andamento del 2015 e come si muovono i dati di riferimento, ad esempio gli affidamenti?
"Abbiamo soprattutto la piccola impresa commerciale e artigianale e agricola, e le famiglie - risponde Martini - anche se ci sono anche grandi aziende. Il trend 2015, nonostante il momento difficile dell'economia, è buono: i consuntivi esatti però li faremo a marzo del 2016. Ci troviamo con un aumento degli affidamenti, cerchiamo di dare fiducia a correntisti e imprese. Questo da una parte condiziona molto anche il bilancio, perchè con i tassi attuali, molto bassi, la banca non ha entrate significative e nello stesso tempo deve aumentare i capitali a garanzia. Anche i soldi depositati hanno rendimenti praticamente inesistenti. Per tirare su i nostri trend ci siamo mossi su altre tipologie di offerta, a livello assicurativo, di gestione patrimoniale e di finanza, proponendo prodotti a basso rischio e con rendimenti efficaci. E questa strada funziona".
Si parla di dismissioni di filiali e agenzie di banche a voi vicine. Ci fate un pensierino?
"Ovviamente ci riflettiamo, perchè anche noi desideriamo essere sempre più presenti sul territorio. Attualmente abbiamo un centinaio di dipendenti e 13 filiali, una solo delle quali è fuori provincia, a Semonzo di Borso, peraltro a due passi da Romano. Però dobbiamo fare gli investimenti con oculatezza e prudenza, l'apertura di una nuova filiale implica sempre costi molto elevati. Un passo alla volta".
L'appuntamento è ora al 12 dicembre, al palasport di Bassano, per l'assemblea che dovrà avviare il nuovo corso della banca, ancorandola ancora di più al ruolo di unico istituto di credito legato al Bassanese. Dopo l'assemblea il buffet e il concerto con i Summertime Choir e i danzatori di Etienne Jean Marie.
Le tappe di avvicinamento con gli incontri decentrati prevedono questa scaletta, dopo le serate già effettuate a Cassola e Rosà: giovedì 26 novembre alle 20,30 in sala della Cooperazine della filiale di Santa Caterina di Lusiana; martedì 1 dicembre alle 18,30 a Villa Malinverni di Lugo di Vicenza; mercoledì 2 dicembre alle 20,30 nella filiale al Villaggio Giovanni Paolo II, n. 4/6, a Marostica; giovedì 3 dicembre alle 20,30 nella sala teatro del Centro parrocchiale in piazzale Chiesa, a Romano d'Ezzelino capoluogo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino