Agricoltura, infortuni in discesa ma boom delle malattie professionali

Agricoltura, infortuni in discesa ma boom delle malattie professionali
VICENZA -  Aumentano nel Veneto le malattie professionali nell'agricoltura. E i recenti infortuni mortali che si sono verificati in provincia segnando una brusca...

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VICENZA -  Aumentano nel Veneto le malattie professionali nell'agricoltura. E i recenti infortuni mortali che si sono verificati in provincia segnando una brusca inversione di rotta rispetto al trend positivo dell’ultimo quinquennio hanno portato l'attenzione sugli incidenti in agricoltura. Dai dati Inail 2015, da poco resi noti, emerge infatti una diminuzione degli infortuni nei campi del 20 per cento, con la provincia berica che si ferma a quota 500 in netto miglioramento rispetto ai 539 infortuni del 2014, ai 516 del 2013, ai 567 del 2012 e ai 688 del 2011. Vicenza si conferma al terzo posto in Veneto dietro a Verona che mantiene la maglia nera con 1.109, seguita da Treviso con 673. In grande aumento, invece, le malattie professionali, con 164 casi nel 2015 che equivalgono al 29 per cento in più rispetto ai 115 del 2014.


«Bisogna continuare a battere sui tasti della formazione e della prevenzione – commenta Michele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza (foto) –. I dati ci dicono che non bisogna abbassare la guardia e che dobbiamo migliorare con la collaborazione di enti, istituzioni e organizzazioni agricole. La nostra associazione sta impegnando molte risorse sul fronte dei corsi, anche per la formazione di figure indispensabili per la sicurezza dei lavoratori come quella del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, obbligatoria per le aziende o degli addetti alle emergenze, come il primo soccorso e l’antincendio». «Attenzione ai colpi da calore e agli infortuni da sovraccarico o con i macchinari agricoli prosegue Negretto -. Ricordiamo che la prevenzione è alla base dei rischi in agricoltura, insieme alla formazione che deve essere continua e spalmata su tutto l’arco dell’anno. Facciamo ancora più attenzione ora, mentre entrano nel clou le campagne stagionali, con la raccolta delle orticole e l’imminente apertura della vendemmia».

Sul rischio da colpo di calore Confagricoltura raccomanda alle aziende di prestare attenzione ai lavoratori impiegati sia nelle serre che all’aperto, valutando non solo la temperatura dell’aria ma anche il grado di umidità. Vanno sempre considerate a rischio le giornate in cui la temperatura all’ombra supera i 30 gradi e l’umidità supera il 70 per cento. Il rischio è sempre più elevato quando si verificano le ondate di calore, perché il corpo ha bisogno di alcuni giorni per abituarsi al clima. Per diminuire il pericolo bisogna organizzare il lavoro nelle ore più fresche, effettuare una rotazione tra i lavoratori esposti e programmare alcune pause in luoghi freschi, per consentire al fisico di riprendersi. Importantissime, infine, l’idratazione e l’alimentazione. Nelle giornate più calde l’organismo può eliminare anche un litro di sudore all’ora, che va quindi reintegrato con abbondanti liquidi e integratori. Preferire frutta, verdure e pasta, limitando carni e insaccati.

La "classifica" degli infortuni nel Veneto


Il trend degli infortuni mortali per provincia


Malattie professionali, crescita preoccupante 

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Il Gazzettino