Con “Le Olimpiadi del 1936” Federico Buffa avvia “Schio Grande Teatro 2016-17”

di Vittorino Bernardi

SCHIO - Giovedì 10 novembre parte al teatro Astra di via Btg. Valleogra la rassegna “Schio Grande Teatro 2016-2017” con un appuntamento di cartello:...

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SCHIO - Giovedì 10 novembre parte al teatro Astra di via Btg. Valleogra la rassegna “Schio Grande Teatro 2016-2017” con un appuntamento di cartello: “Le Olimpiadi del 1936”, narrazione di una delle edizioni più controverse dei Giochi Olimpici per una storia di sport, uguaglianza e guerra. Protagonista sul palco sarà Federico Buffa, nota voce delle telecronache Nba, già opinionista di Sky Sport e icona vivente del new journalism sportivo, definito da Aldo Grasso un “fenomenale storyteller”. In due ore di affabulazione l'andifrione Federico Buffa racconterà storie di sport e storie di uomini con il suo stile narrativo incalzante, con le canzoni evocative di un’epoca in bilico tra il sogno e la tragedia e con le immagini “rivoluzionarie” di Leni Riefenstahl. L’ambiente è la Berlino del 1936 con Hitler e Goebbels intenzionati a trasformare le loro Olimpiadi, o quello che credevano che fossero le “loro” Olimpiadi, nell’apoteosi della razza ariana e del “nuovo corso”. Una teoria che venne smascherata sul campo dalle vittorie di atleti neri: Jesse Owens con quattro medaglie d’oro nei 100, 200, staffetta e salto in lungo; Corneliuis Johnson e Dave Albritton nel salto in alto e dell’atleta coreano Sohn Kee-Chung nella maratona al quale era stato imposto di correre per i colori del Giappone che in quegli anni aveva invaso e annesso la Corea. “Le Olimpiadi del 1936” è uno spettacolo che miscela differenti linguaggi teatrali per una narrazione civile emozionale che non trascura gli accenti tragicomici. In scena oltre a Federico Buffa che interpreterà la parte di Wolfgang Fürstner, comandante del villaggio olimpico, ci saranno i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante Cecilia Gragnani, personaggi evocati dal protagonista nel desiderio di poter rivivere quei giorni e quei luoghi della lontana estate del 1936.

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Il Gazzettino