Città blindata con le barriere d'acqua: «Così non servono, si passa lo stesso»

Le barriere sono state collocate in una decina di varchi
VICENZA - Si scrive “aqua dike”, si legge barriera antisfondamento. Dopo Campo Marzo, il centro storico. Da piazza...

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VICENZA - Si scrive “aqua dike”, si legge barriera antisfondamento. Dopo Campo Marzo, il centro storico.


Da piazza Castello a corso Palladio, a Vicenza sono comparsi nuovi dispositivi per la limitazione degli accessi e scongiurare attacchi terroristici con furgoni e camion. Una decina  quelli collocati nei principali ingressi del salotto cittadino. Si tratta di contra' Apolloni, contra' Porti, corso Fogazzaro, corso Palladio, contra' Vescovado, contra' Pasini, contra' Tre Scalini, contra' Pescaria e tra contra' Gazzolle e piazza delle Biade.

Settembre si annuncia dunque un mese blindato per la città del Palladio, in virtù delle diverse manifestazioni in programma, tra cui il giro della Rua e i concerti che animeranno le piazze. I jersey in plastica riempiti d'acqua dovrebbero essere rimossi il 20 settembre, dopo la domenica ecologica. L'accesso sarà consentito a mezzi autorizzati e autobus, ma la soluzione studiata dal comune fa discutere. Sul web non tutti sono d'accordo, anzi. «E' una reazione sproporzionata rispetto ai rischi», commenta il movimento “Vicenza fa rima con decadenza”. «Sono aggirabili con un minimo di scaltrezza», gli fa eco quello di “Vicenza ai vicentini”. «Non servono a niente, tanto si passa lo stesso», rincara un cittadino. C'è chi avrebbe preferito le fioriere e chi sentenzia: «Paghiamo tasse per avere taniche antiterrorismo piene d'acqua».

Nel frattempo, come detto, Campo Marzo è stato protetto con altri sbarramenti, questa volta in cemento, installati nell'esedra di viale Roma e in piazzale De Gasperi. Sul tema, il sindaco Achille Variati è categorico: «E' doveroso prendere ogni misura che garantisca la massima sicurezza in caso di atti terroristici, simulazioni o azioni di sconsiderati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino