Cimice asiatica, nel Vicentino danni all'agricoltura per 11 milioni di euro

Cimice asiatica, nel Vicentino danni all'agricoltura per 11 milioni di euro
Nel Basso Vicentino c’è chi ha perso il 6% del raccolto. Nell’Alto Vicentino qualcuno ha perso l’intero raccolto. Ed in questi giorni gli uffici del...

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Nel Basso Vicentino c’è chi ha perso il 6% del raccolto. Nell’Alto Vicentino qualcuno ha perso l’intero raccolto. Ed in questi giorni gli uffici del Condifesa Tvb e la mail del direttore Filippo Codato sono presi d’”assalto”. Il  nuovo “flagello” che colpisce il mais, il frumento (scartato per la panificazione) i frutteti, i cereali e le verdure  si chiama cimice asiatica che nella provincia Berica ha causato danni per 11 milioni di euro.


EMERGENZA - Non usa mezzi termini il presidente del Condifesa TVB Valerio Nadal nell’analizzare il problema che interessa numerosi agricoltori della Marca: “si tratta di una vera e propria calamità, visto che i danni nella nostra regione arrivano a cento milioni e a livello nazionale sono stimati fino ad oggi in 600 milioni”. E non si arrende ma cerca una soluzione: “siamo pronti come soggetto unico (assieme al Condifesa di Trento) che ha chiesto il riconoscimento al Ministero dell’Agricoltura (MIPAAF) per la gestione di fondi mutualistici a contribuzione pubblica già dal 2019. Pensiamo che il fondo con un meccanismo di forte coinvolgimento delle imprese agricole nella corresponsabilizzazione e monitoraggio del problema ad oggi possa essere un tassello utile per non far scoraggiare e chiudere le aziende colpite”.

IN ARRIVO IL “SAMURAI” – Claudio Zambon imprenditore di Lonigo e consigliere del Condifesa TVB cerca una soluzione attraverso l’introduzione di un altro insetto: “Stiamo valutando con l’Università di Firenze di incontrare un entomologo per studiare l’efficacia con l’introduzione della vespa samurai. Per alcuni nostri imprenditori i danni sono ingenti. Non possiamo aspettare”. 


FONDI MUTUALISTICI A TUTELA DEL REDDITO - Codato ha quindi rilanciato: “Nell’attuale quadro di estrema gravità ma anche di incertezza nell’evoluzione del problema l’attivazione di un fondo mutualistico agevolato con risorse pubbliche e compartecipato dagli agricoltori, potrebbe dare una compensazione se pur parziale alle imprese agricole. In prospettiva (3-5 anni) l’adozione di sistemi di protezione fisica (reti antinsetto) abbinate alla diffusione del parassitoide e all’attuazione di tutte le buone pratiche necessarie porterà ad un contenimento dei danni e a quel punto il fondo potrà dare risposte più puntuali e decisive alle aziende colpite”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino