Apre l'antica chiesa di San Martino dove sarebbe apparsa la Madonna

La chiesa di San Martino a Schio, risalente al VII secolo
SCHIO - In occasione della sagra di San Martino dell’11 novembre in via Aste a Poleo, l'omonima chiesetta verrà aperta a pubblico e fedeli nelle domeniche 4 e 11...

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SCHIO - In occasione della sagra di San Martino dell’11 novembre in via Aste a Poleo, l'omonima chiesetta verrà aperta a pubblico e fedeli nelle domeniche 4 e 11 novembre, con visite guidate gratuite a partire dalle 14.30. La chiesa di San Martino è l’edificio sacro più antico dell’Alto Vicentino: è stato eretto nel VII secolo sulle fondamenta di un tempietto pagano dedicato alle Ninfe, come da iscrizione risalente al IV secolo visibile all’esterno. Il primo documento datato sulla chiesa risale al 1185. Nel corso degli anni ospitò un priorato, fino alla soppressione napoleonica del 1810, quando venne acquisita dalla famiglia Clementi, tutt'ora proprietaria che dispone l'apertura.


 Dal 1985 la chiesetta è diventata un luogo di culto mariano, in seguito alle presunte apparizioni della Madonna Regina dell’Amore (la prima il 25 marzo '85) da Renato Baron, scomparso nel il 2 settembre 2004 a 71 anni, un tempo custode della chiesetta. Sulle apparizioni la Chiesa mantiene un atteggiamento attento anche se prudente. La chiesetta di San Martino, a conformazione di capanna con un solo portale d’accesso, è un piccolo gioiello artistico. Nell’intonaco esterno si notano sobrie decorazioni, ormai scomparse. Il muro rettilineo di fondo si svilppa con delle finestrelle romaniche e il campanile romanico presenta una cella definita da bifore, con una campana del 1492. L'interno è caratterizzato da un soffitto a capriate lignee, una statua della Madonna del Rosario del 1940, opera di Romano Cremasco, che animandosi avrebbe parlato a Renato Baron. È conservata una copia della epigrafe romana che originariamente era lì collocata: l'originale è custodito presso il Museo naturalistico archeologico di Vicenza. Il testo tradotto in italiano recita: “Alle sacre ninfe e alle linfe per il ritorno delle acque. Publio Pomponio Corneliano, giovane dell'ordine senatorio, offrì in voto”.
 
 
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Il Gazzettino