Il centro Arcadia lascia i Chiostri: ora ospita i senzatetto nella sua sede

L'assemblea di Arcadia domenica ai Chiostri
SCHIO – Sono stati di parola nei confronti del sindaco Valter Orsi i militanti del centro sociale Arcadia: come promesso domenica sera sono usciti dai Chiostri di San...

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SCHIO – Sono stati di parola nei confronti del sindaco Valter Orsi i militanti del centro sociale Arcadia: come promesso domenica sera sono usciti dai Chiostri di San Francesco (di proprietà comunale) occupati il 17 gennaio per realizzare un punto di raccolta di indumenti e coperte da donare a indigenti e dare di notte un tetto a quanti vivono in strada in questo periodo di gelo. Un’attività di solidarietà attiva che Arcadia proseguirà nella propria sede di via Lago di Tovel in zona industriale. Domenica pomeriggio ai Chiostri si è svolta un’assemblea pubblica, partecipata da una quarantina di persone. 

   
«Nell’assemblea ci siamo confrontati su come mettere in campo pratiche di solidarietà reale - spiegano da Arcadia - verso tutti coloro che si trovano in difficoltà. Il sindaco Orsi ha risposto con una chiusura categorica alla nostra proposta di utilizzare in via del tutto eccezionale e temporanea lo spazio dei Chiostri per fare fronte all'emergenza freddo. Con l’assemblea abbiamo cercato di capire come dare seguito alle iniziative che hanno preso forma in questi giorni. Così abbiamo deciso di uscire da uno spazio che non sarebbe potuto essere accogliente nelle condizioni di non concessione da parte del Comune, senza però fermarci nelle attività nei confronti delle persone che necessitano di aiuto e che non possono essere accolte a causa del regolamento a cui sono sottoposte le strutture attive nel territorio».
 

È duro il centro sociale nei confronti del Comune. «In questi ultimi giorni è emersa l’incapacità dell'amministrazione scledense di affrontare e risolvere problematiche sociali presenti nel territorio. L'uscita dai Chiostri sottolinea la nostra volontà di praticare sin da subito attività di mutuo aiuto e di unire in una rete di solidarietà tutti quei soggetti che animano l'Alto Vicentino. Intendiamo continuare quello che è stato il lavoro di questi ultimi giorni per le strade dell'Alto Vicentino, mettendo a disposizione il nostro spazio per fare fronte alle emergenze nelle notti fredde, sebbene non sia ottimale per ospitare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino