VALBRENTA. «Giù le mani dal Brenta». Per sensibilizzare l’opinione pubblica e orientare le decisioni della Regione Veneto sul possibile rilascio di una...
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«Una nuova centrale - sostengono i promotori dell’iniziativa, - comporterà un grave pericolo per uno dei pochi tratti a regime naturale rimasti del fiume Brenta, che va salvaguardato». Una situazione che sta destando preoccupazioni sia per gli aspetti ambientali, che per la salvaguardia della flora e della fauna fluviale.
Rafting, canoe, hydrospeed, hanno solcato le acque del Brenta con a bordo «gli amanti dell’ambiente fluviale - asseriscono gli organizzatori, - per dare un ulteriore segnale forte e deciso di un mondo che non vuole questa ennesima centrale idroelettrica che dovrebbe sorgere nel tratto di fiume Brenta tra i comuni di Valstagna e San Nazario. La Regione, infatti, sta ancora valutando il rilascio di una nuova concessione alla ditta Claudio Crestani, di Bassano del Grappa, che dovrebbe sorgere in località Pian dei Zocchi». La vicenda si trascina da oltre 20 anni, tra manifestazioni, dibattiti, prese di posizione da parte di associazioni sportive, pescatori, amministrazioni locali, raccolte di firme, sentenze, ricorsi e nuove sentenze.
Alla manifestazione hanno preso parte i sindaci della Valbrenta, il presidente dell’Unione Montana Luca Ferazzoli, il presidente dell’Associazione Bacino Acque Fiume Brenta Rolando Lubiam, il vice presidente del comitato regionale Fick Andrea Bedin.
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Il Gazzettino