Carcere rinnovato, ma è collasso poco personale e sovraffollamento

Il carcere di Vicenza si trova nel quartiere di San Pio X
VICENZA - Sovraffollamento, carenza di personale, degrado. Il carcere di Vicenza è al collasso. La denuncia è dei...

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VICENZA - Sovraffollamento, carenza di personale, degrado. Il carcere di Vicenza è al collasso.

La denuncia è dei sindacati che, in vista dell'ampliamento della casa circondariale di San Pio X - il 19 luglio ci sarà la consegna del nuovo padiglione, mentre il 26 luglio è in programma l'inaugurazione con il ministro Andrea Orlando - puntano il dito contro la situazione all'interno del complesso di via Dalla Scola. «Una situazione preoccupante non solo sul piano della sicurezza, ma anche su quello dei diritti umani”, sbotta il segretario della Funzione pubblica Cgil Agostino Di Maria.
I numeri parlano chiaro: sui quasi 200 agenti previsti, in servizio ce ne sono 143. Gli amministrativi dovrebbero essere 24, ma gli operativi sono appena 16. Allarmante anche il dato sui detenuti: 218 quelli presenti, a fronte di una capienza di 156 posti. Senza contare che qualche mese fa era scoppiata la polemica per la presenza di uno scarafaggio nel piatto di un agente.
A quanto pare l'ampliamento non migliorerà più di tanto le condizioni. «Il governo non tiene conto delle risorse umane - prosegue Di Maria - Lo sblocco del turn-over e delle assunzioni di poliziotti e personale di ufficio deve diventare una priorità, altrimenti ci sarà una nuova emergenza. Quanti detenuti conterrà il nuovo padiglione? Non si sa. Buio fitto anche sul personale che dovrà avere. Bisogna porre fine aì distacchi del personale in altre sedi».
Da un progetto regionale sui suicidi coordinato dall'Ulss 6 di Vicenza, emerge che nelle carceri oltre dei 50% dei detenuti è a rischio. «Fattori significativi sono le esperienze di abbandono, le violenze nell'età dell'infanzia e dell'adolescenza, i disturbi antisociali e cognitivi, i comportamenti border line e le patologie psichiatriche come la depressione - spiega Stefano Tolio, dell'Unità operativa sanità penitenziaria dell'Ulss 6 - Altri problemi sono la solitudine e la dipendenza dalla droga». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino