«Mi mangio il cancro», Berrino spiega come alimentarsi con giudizio

«Mi mangio il cancro», Berrino spiega come alimentarsi con giudizio
ROSA' - Venerdì 20 novembre alle 20.45 al Cinema Teatro Montegrappa di Rosà si conclude il ciclo di Incontri senza censura 2015, organizzata dalla libreria La Bassanese e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROSA' - Venerdì 20 novembre alle 20.45 al Cinema Teatro Montegrappa di Rosà si conclude il ciclo di Incontri senza censura 2015, organizzata dalla libreria La Bassanese e l’omonima associazione culturale, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto.




"Mi mangio il cancro!" con l’oncologo prof. Franco Berrino è la serata conclusiva, organizzata in collaborazione con l’Associazione Oncologica San Bassiano.



Molto scalpore ha fatto la divulgazione sugli effetti cancerogeni delle carni lavorate, da parte dell’Oms. Salsicce e wurstel fanno venire il cancro come le sigarette": l'Organizzazione mondiale della sanità ha inserito le carni lavorate nel gruppo 1, ossia tra le sostanze “sicuramente cancerogene per l’uomo”, in compagnia di arsenico, alcol e sigarette. Ma quali altri alimenti preparano il “terreno fertile” al propagarsi delle cellule cancerogene e quali invece né limitano il nascere?



Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha promosso lo sviluppo dei registri tumori in Italia e in Europa, grandi studi per indagare il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e successiva incidenza del cancro e sperimentazioni sullo stile di vita per prevenire l'incidenza del cancro al seno e delle sue recidive. I suoi studi e le ricerche degli ultimo anni sono contenute nel nuovo libro “Il cibo dell’uomo”, edito da Franco Angeli, che sarà presentato durante l’incontro.



“Abbiamo tutti bisogno di dolcezza”. Ma l’errore più grande che possiamo fare è cercarla nello zucchero, nel fruttosio o nei dolciumi, o persino nei tantissimi cibi di produzione industriale in cui lo zucchero è "nascosto" in grandi quantità. Le ultime scoperte scientifiche dimostrano, infatti, che lo zucchero è tutt’altro che salutare. In fin dei conti, l’umanità è vissuta per 200 mila anni senza farne uso - si tratta di una scoperta relativamente recente - conoscendo solo frutta e miele come sapori dolci. La chiave decisiva della salute è il cibo, scrive Berrino: «Gli studi più convincenti sull’uomo riguardano la restrizione calorica: con meccanismi non del tutto chiari, attiva certi geni che fanno risparmiare energia e quindi rallenta anche la proliferazione cellulare». Detto con una manciata di parole: «Mangiando meno si vive di più».



L'obiettivo del volume è rivalutare il cibo semplice e trasmettere poche ma importanti raccomandazioni preventive: più cereali integrali, legumi, verdura e frutta, meno zuccheri e cereali raffi nati, carni e latticini. Durante la serata, introdotta dal giornalista Gianni Celi, presidente dell’Associazione Oncologica San Bassiano, il prof. Berrino indicherà consigli a chi diffida della pubblicità e dei nutrizionisti televisivi ma non sa come orientarsi; ai genitori che si interrogano su quale sia l'alimentazione migliore per crescere i propri fi gli; a chi soffre di piccoli disturbi che incidono fortemente sulla qualità della vita; ai malati che si chiedono quale sia l'alimentazione per aiutare la guarigione e prevenire le recidive della malattia; ai medici che, consapevoli della loro impreparazione, desiderano aiutare i loro assistiti con umiltà e competenza; a erboristi, farmacisti e gestori di negozi biologici perché non veicolino proposte dietetiche potenzialmente nocive. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino