Bufera sullo spettacolo “Fa'afafine”: «La teoria gender non esiste». «Donazzan venga, le offriamo ticket»

Una scena dello spettacolo "Fa'afafine", previsto il 7 marzo all'Astra
VICENZA - «L'assessore Donazzan venga a vedere lo spettacolo. Le pagheremo il biglietto d'ingresso». Firmato Mattia Stella, presidente dell'Arcigay di...

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VICENZA - «L'assessore Donazzan venga a vedere lo spettacolo. Le pagheremo il biglietto d'ingresso». Firmato Mattia Stella, presidente dell'Arcigay di Vicenza. La recita della discordia è prevista fra un mese e mezzo, ma in città è già un caso politico. E' bufera su “Fa'afafine. Mi chiamo Alex e sono un dinosauro”, la rappresentazione diretta da Giuliano Scarpinato che andrà in scena la mattina del 7 marzo all'Astra per le scuole primarie in una sorta di mix tra videoproiezioni e teatro d'attore. La storia è quella di Alex, un giovane alla ricerca della propria identità, compresa quella sessuale. Una storia da tempo proposta nelle sale italiane che a Elena Donazzan, assessore regionale all'istruzione e alla formazione professionale, non è piaciuta. «No alla teoria gender a scuola - ha tuonato - Il ministero blocchi l'adesione delle scuole italiane sul bimbo transgender». Apriti cielo. Lo sfogo ha sollevato un vespaio di polemiche. «Arcigay Vicenza ringrazia l'assessore per la visibilità - commenta ironicamente Stella - Il lavoro pluripremiato ha il pregio di affrontare, con sensibilità, il tema dell'identità valorizzando quella diversità che rende unico ogni individuo. Le polemiche non aiutano a crescere».

 

Sulla questione interviene la consigliera regionale del Pd Alessandra Moretti: «Donazzan ha preso una cantonata colossale. La teoria gender non esiste, l'abbiamo detto più volte - sottolinea - L'arte della censura preventiva è fortemente diseducativa». Per il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci «a leggere le motivazioni dei numerosissimi premi vinti dallo spettacolo, la trattazione è delicata e attenta». E aggiunge: «Solidarietà alla Piccionaia e Scarpinato, spero da parte dei tanti che non accettano di farsi prescrivere dal politico di turno cosa possano leggere, guardare, pensare, credere, o amare». Sulla stessa linea Gianni Gastaldon, direttore del centro Ossidiana e di Kitchen teatro indipendente: «Aggiungerei i complimenti al regista». L'Arcigay berica - che il 28 gennaio dalle 16 al B55 si riunirà per la nomina del nuovo consiglio direttivo - conclude con un invito: «Fa'afafine ci offre l'occasione di interrogarci su quella ricerca interiore e fisica che la vita ci impone. Apriamoci alla discussione e al confronto». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino