Furto a Bottega Veneta, la pista porta in Emilia, il basista "insider"

La sede di Bottega Veneta
MONTEBELLO – Dovrebbero avere le ore contate gli autori dell’assalto compiuto con estrema professionalità criminale nella notte tra l’8 e il 9 aprile nel...

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MONTEBELLO – Dovrebbero avere le ore contate gli autori dell’assalto compiuto con estrema professionalità criminale nella notte tra l’8 e il 9 aprile nel quartiere direzionale di Bottega Veneta, nell’ottocentesca Villa Schloeder-Da Porto. Gli investigatori della squadra mobile di Vicenza sono riusciti a tracciare il profilo degli autori e sarebbero a un passo dalla loro identificazione. Inoltre l’operazione di polizia ha consentito un recupero parziale del bottino milionario (circa 200 borse, prototipi della nuova collezione, e gli ultimi progetti dei modelli di lusso inseriti in alcuni computer di uno dei marchi della moda italiana più conosciuti nel mondo). Il furto alla polizia è apparso un caso di spionaggio industriale e così i militari in poche ore hanno imboccato quella che sembra essere la giusta strada che porta in Emilia, in terra modenese. Gli autori del furto nella multinazionale del lusso Bottega Veneta dovrebbero avere agito su precise indicazioni di uno o più basisti, o di qualcuno che conosce bene l’interno di Bottega Veneta.
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Il Gazzettino