Consiglio spaccato su futuro polo museale di Santa Chiara

Consiglio spaccato su futuro polo museale di Santa Chiara
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BASSANO - Una location d'eccezione quella in cui stamattina, al teatro Astra, i promotori del Marchio d'Area Territori del Brenta hanno incontrato, assieme ad una nutrita rappresentanza delle minoranze comunali, gli organi di stampa per fare il punto della situazione sulla necessità di avviare al più presto il tavolo per lo sviluppo territoriale che coinvolge più di 150 mila abitanti, mettendo sul piatto, tra le altre cose, la questione del polo museale Santa Chiara.




Un progetto quanto mai dibattuto e posto spesso in correlazione - non a caso la scelta del teatro in viale dei Martiri come punto d'incontro di stamane - con la possibile acquisizione dell'Astra da parte dell'amministrazione comunale, generando talvolta idee confuse che oggi si è cercato di riordinare, in vista di una proposta di delibera che le minoranze presenteranno lunedì prossimo in consiglio comunale.



La diatriba tra maggioranza e opposizione riguarderebbe l'opportunità di proseguire o meno nel progetto riguardante l'area che si affaccia in viale delle Fosse - che potrebbe accogliere un museo di storia naturale e uno dell'automobile - per la quale la fondazione Cariverona ha già stanziato un contributo di 10 milioni di euro, oggi 7 milioni a causa del ribasso d'asta. La costruzione del polo è sostenuta fortemente dalle minoranze ma su di essa l'amministrazione ancora tentenna, valutando invece l'opportunità di destinare il contributo finanziario ad un altro progetto che potrebbe essere quello di ricavare in città un teatro o sala polivalente di cui il comune sarebbe sprovvisto.



Ciò a cui pensa la maggioranza - e che sarebbe confermato anche da una lettera indirizzata dal sindaco Riccardo Poletto all'abate Renato Tomasi lo scorso 25 settembre - è la sala Jacopo Da Ponte oppure, in seconda battuta, l'acquisizione del teatro Astra e, come ultima possibilità, la costruzione di una sala ex novo. Una serie di alternative che il comune ha il compito di vagliare entro marzo 2016 per presentare alla fondazione finanziatrice un progetto di pari valenza culturale e interesse pubblico rispetto al polo Santa Chiara.



Progetto, quest'ultimo, che, quindi, rimarrebbe in sospeso e incompleto - soprattutto a seguito del blocco dello scorso ottobre a causa del fallimento della ditta appaltatrice - e la minoranza non ci sta, sottoscrivendo una proposta di delibera chiara e decisa a continuare su quanto iniziato, affinché venga dato alla città il polo museale di cui necessita per un proficuo sviluppo del territorio in sinergia con i comuni della zona del Brenta.



«Santa Chiara e teatro, Da Ponte o Astra che sia, non sono due progetti tra loro incompatibili. Noi - affermano i consiglieri sottoscrittori Roberto Marin, Stefano Monegato, Federica Finco, Alessio Savona, Mariano Scotton, Tamara Bizzotto, Andrea Zonta e Dario Bernardi - non vogliamo impedire che il comune si prodighi per una sala teatrale che, certamente, sarà molto utile alla città, ma chiediamo che lo faccia separatamente dal progetto del polo e che non utilizzi i finanziamenti destinati a questo per scopi che, per quanto encomiabili, non lo riguardano».



Nel frattempo, già 1 milione e 700 mila euro i soldi spesi, tra progettazione e lavori eseguiti, per un lavoro che rischia di rimanere incompiuto, senza contare un ulteriore milione preventivato per le probabili spese di contenzioso derivanti dal progetto non concluso. Dal canto suo, l'amministrazione si difende, a detta delle minoranze, sostenendo un risparmio economico nella destinazione di denaro ad una sala teatrale piuttosto che al polo museale che sarebbe alquanto più dispendioso. La discussione, a questo punto, proseguirà in sala consiliare lunedì prossimo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino