Resti di case e strade antiche: apre la basilica "segreta"

L'ingresso ai sotterranei della basilica palladiana
VICENZA - Lastre di trachite di una casa signorile. Resti di focolai di abitazioni preromane. Una tomba longobarda e tracce di mosaici. La basilica che non ti aspetti. Quella...

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VICENZA - Lastre di trachite di una casa signorile. Resti di focolai di abitazioni preromane. Una tomba longobarda e tracce di mosaici. La basilica che non ti aspetti. Quella nascosta sotto le fondamenta che, grazie ai lavori di riqualificazione, verrà presto mostrata a vicentini e turisti. Il monumento simbolo di Vicenza si prepara a svelare i misteri della città antica. I resti archeologici rinvenuti sotto la corte dei Bissari in occasione del restauro dell'edificio faranno parte di un tour archeologico alla scoperta delle origini del capoluogo berico.

 

Presto partirà la valorizzazione dei reperti, per una spesa di 400 mila euro, stanziati da comune e Regione. Attraverso una passerella in legno, si potranno ammirare dall'alto i ritrovamenti per un viaggio nel tempo, accompagnato da teche che conterranno i pannelli illustrativi e da una un'illuminazione tutta nuova.
Tra gli oggetti più importanti spuntati dai sotterranei, il cardo (strada) che collegava le piazza dei Signori e delle Erbe, i vani di una casa del primo secolo avanti Cristo e una canaletta in cotto destinata al controllo e al deflusso dell'acqua.

La basilica è stata costruita infatti su abitazioni preromane. «Sarà un ulteriore piano aperto al pubblico, che avrà l'occasione di vedere da vicino i suggestivi reperti, tra cui una tomba e una croce d'oro», commenta l'assessore alla cura urbana Cristina Balbi. Non è finita. Grazie a un sofisticato impianto geotermico, per il riscaldamento e raffrescamento del complesso di piazza dei Signori il comune spenderà 1.500 euro in meno al mese rispetto al passato, tra riduzione dei consumi e manutenzioni. Nel cuore tecnologico del complesso sono previste migliorie geologiche e impiantistiche. Si provvederà tra l'altro a ottimizzare il lavoro delle pompe e a modificare il sistema di recupero termico, e si installerà un sistema di condensazione autonomo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino