Popolare di Vicenza, Mion: ci saranno rimborsi parziali

Popolare di Vicenza, Mion: ci saranno rimborsi parziali
VICENZA - Momenti di tensione, urla di rabbia, grida e interventi dei relatori continuamente interrotti dalla platea, hanno caratterizzato l'incontro sulla vicenda della Banca...

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VICENZA - Momenti di tensione, urla di rabbia, grida e interventi dei relatori continuamente interrotti dalla platea, hanno caratterizzato l'incontro sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza, svoltosi ieri mattina al Teatro comunale. La giornata, che ha visto la presenza di oltre 500 persone, è stata promossa da Comune, Provincia e Camera di Commercio sugli aspetti critici finanziari, economici, sociali e giuridici riguardanti l'istituto di credito berico e in particolare il quasi azzeramento delle azioni. Tre sindaci in prima fila: quello di Vicenza Achille Variati (ha chiesto «chiarezza e trasparenza»), e quelli di Prato, Matteo Biffoni, e di Udine, Furio Honsell.


Il governo era rappresentato dal sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta, per la Regione l'assessore ai servizi sociali Manuela Lanzarin. Sul palco, alla fine, è salito anche il presidente della BPVi, Gianni Mion che ha assicurato che «a giorni presenteremo una proposta agli azionisti». Ha quindi garantito che i vertici dell'istituto berico «oggi lavorano per il futuro, e non pensano al passato». Il presidente, poi, non ha escluso che in futuro il nome della Banca Popolare di Vicenza possano essere cambiato. Il cammino non è facile. E Mion fa un passo indietro con la memoria: «Tutti abbiamo trovato una situazione che non conoscevamo e che non pensavamo fosse così grave». Il presidente della BPVi non ha nascosta che «abbiamo bisogno di soli per cercare di rilanciare la banca». Sul fronte dei possibili rimborsi ai soci penalizzato Mion non ha liberato molto ottimismo. «Con il tempo rimborsi potrebbero arrivare - ha concluso parlando con i giornalisti - ma scordiamoci che siano elevati». In pratica, ha specificato, si tratterà «di un ristoro parziale». Da parte sua il sindaco di Vicenza Variati ha ammesso «la scarsa attenzione» di chi amministra la città: «Dovevamo intervenire prima, ma non lo abbiamo fatto. Ci siamo fidati».


È poi toccato al sottosegretario mettere il silenziatore alle ipotesi di fallimento: «Il fallimento di Veneto Banca e Banco Popolare di Vicenza - ha sillabato Baretta - è assolutamente da escludere e impegnarsi in questa direzione significa avere la certezza di una azione di conciliazione, che altrimenti sarebbe compromessa». Il risanamento delle banche, ha ricordato riportando le scelte già annunciate dal governo, «deve partire dall'interno del sistema e non con soldi pubblici». Quanto al ristoro dei danni Baretta si è detto assolutamente favorevole: «In queste settimane mi sono impegnato molto, insieme al ministro Padoan, per sollecitare la preparazione del piano di conciliazione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino