Popolare di Vicenza, la lista dei 100 grandi debitori

Popolare di Vicenza, la lista dei 100 grandi debitori
Due elenchi che fotografano il crollo di una realtà profondamente radicata nel territorio, quella della banca popolare di Vicenza, per anni cresciuta badando poco alle...

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Due elenchi che fotografano il crollo di una realtà profondamente radicata nel territorio, quella della banca popolare di Vicenza, per anni cresciuta badando poco alle fragili fondamenta su cui provava a dare l'assalto alla grande finanza. Franata sotto il peso delle troppe volte in cui aveva chiuso un occhio per far contenti brand famosi, amici, imprenditori già indebitati o vip tentati dall'investimento d'azzardo. La lista delle più gravi sofferenze di Banca popolare di Vicenza, oltre a quella dei primi cento crediti incagliati, è tra gli atti che nelle prossime settimane saranno valutati dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. Il totale arriva ad 1,199 miliardi per la prima e a 1,691 miliardi per la seconda anche se la cifra complessiva generata è, rispettivamente, di 5,6 e 4,2 miliardi.


ZAMPARINI E I CAMPIONI
Tra i crediti che hanno dato maggiori problemi alla banca ci sono quelli contratti da due società in qualche modo legate al mondo del calcio. Da un lato la Monte Grado Mare srl, del patron del Palermo calcio Maurizio Zamparini, insolvente per 59,3 milioni di euro. Monte Grado Mare era un progetto immobiliare turistico termale che avrebbe dovuto sorgere proprio nei pressi del porto di Grado, mai realizzato (Zamparini ha detto più volte di voler chiedere i danni per le lungaggini burocratiche che, a suo dire, avrebbero fatto fallire il progetto). Debito «incagliato» per la società Champions Re Srl, azienda immobiliare di proprietà di un gruppo di calciatori - Sebastian Giovinco, Vincenzo Iaquinta, Lorenzo Amoruso e Filippo Cristante - oltre ai procuratori sportivi Claudio e Luca Pasqualin: una società ancora attiva ma che ha avuto problemi finanziari e legali anche per il ruolo gestionale del padre di Iaquinta, Giuseppe, citato nell'inchiesta Aemilia (ruolo però sempre smentito dalla società)...
 
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Il Gazzettino