Occupati i Chiostri di S. Francesco: ripuliti per ospitare i derelitti al freddo

Striscione di occupazione appeso all'entrata dei Chiostri su via Baratto
SCHIO - Blitz a sorpresa da parte di una trentina di attivisti del centro sociale Arcadia nella serata di ieri 17 gennaio in via Baratto con l’occupazione dei Chiostri...

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SCHIO - Blitz a sorpresa da parte di una trentina di attivisti del centro sociale Arcadia nella serata di ieri 17 gennaio in via Baratto con l’occupazione dei Chiostri di San Francesco allo scopo di ripulirli e porli a disposizione di quanti in questi giorni di gelo atmosferico sono costretti a passare la notte in strada. Di proprietà dell’amministrazione comunale, l’edificio ospita al piano superiore l’associazione Accademia Musicale Schio ed è stato violato di proposito dal centro sociale di via Lago di Tovel che spiega così l’azione compiuta, perseguibile a noma di legge per reato di invasione.


 
«L’apertura di questo spazio vuole essere temporanea, fino alla fine della stagione fredda, quando - spiegano gli occupanti - le temperature saranno gradevoli. Vorremmo fosse uno strumento in più per tutte quelle persone che necessitano di un aiuto e un rinforzo, quando necessario, per tutte le strutture e le realtà che gestiscono e promuovono un’accoglienza a chi si ritrova in mezzo a una strada». Gli occupanti su via Baratto hanno appeso uno striscione con la scritta "Chiostri aperti perchè nessuno rimanga al freddo"

Dell’occupazione Arcadia intende discutere con l’amministrazione comunale. «Chiediamo un incontro con il sindaco Valter Orsi e con l’assessore al sociale Cristina Marigo per discutere assieme la possibilità di dare una risposta concreta ai bisogni di chi si trova in grave difficoltà e in condizione di emarginazione. Chiediamo di ascoltare la nostra proposta di tenere aperto questo spazio fino alla fine dell’inverno; ci proponiamo di gestire questi locali al momento vuoti e inutilizzati, di risistemarli e fare i lavori di manutenzione, a spese nostre, per poi poterli riconsegnare ai cittadini e alle realtà associative che necessitano di sedi». Sul posto a monitorare la situazione si sono portati i carabinieri di via Maraschin e agenti della digos di Vicenza,
 
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Il Gazzettino