Un grido e poi le convulsioni: cliente ​salvato dal barista e dalla cameriera

Diego Eberle e Noemi Dalle Mole
SCHIO - Una mezzora di panico è stata vissuta a mezzogiorno di ieri 21 ottobre all’interno del bar Cafè Express di galleria Landshut, nel cuore della...

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SCHIO - Una mezzora di panico è stata vissuta a mezzogiorno di ieri 21 ottobre all’interno del bar Cafè Express di galleria Landshut, nel cuore della città, l'intervento del titolare Diego Eberle e della cameriera Noemi Dalle Mole ha probabilmente strappato alla morte un cliente di 27 anni. All’improvviso il giovane alto circa 185 centimetri per un quintale di peso ha improvvisamente gridato ed è stramazzato a terra, colto da un attacco epilettico. Sotto gli occhi degli spaventati clienti il 27enne è caduto in preda a forti convulsioni. Provvidenziale è stato l’intervento del titolare del locale, il 29enne Diego Eberle, aiutato con sangue freddo dalla collaboratrice Noemi Dalle Mole e in secondo piano dalla cliente Lisa Gasperoni. Sono intervenuti i sanitari del Suem di Santorso che hanno trovato il 27enne in piedi, per visitarlo e lasciarlo sul posto dopo il suo rifiuto al ricovero. In serata il 27enne, ristabilito, è passato per il bar a ringraziare il titolare e la cameriera.


COME COMPORTARVI SE ASSISTETE A UN ATTACCO DI EPILESSIA
Ecco il vademecum della Onlus "Colore Viola"

Mantieni la calma, non agitarti, ricordati che, anche nei casi in cui mi “agito” molto, non sento dolore.
Esclusi gli incidenti o i pericoli incombenti, i problemi maggiori me li riserva l’accoglienza che mi aspetta alla ripresa del contatto con l’ambiente!

CRISI con CADUTA, RIGIDITA’ e SCOSSE
Lascia evolvere liberamente la crisi;
Toglimi, se li ho, gli occhiali;
Mettimi qualcosa di tenero sotto la testa, se non hai nulla basta la mano a tenerla sollevata da terra;
Ruotami su un fianco, mi faciliti la respirazione in quanto non sono in grado di deglutire la saliva, così fuoriesce e non va nei polmoni;
La lingua non si ribalta mai, morderla invece è solo un caso e forzare la bocca è peggio.
 Non infilarmi nulla in bocca, terminata la crisi respirerò come sempre;
Allontanami possibili fonti di pericolo: spigoli, vetri, elettricità, auto.
Assecondami nella ripresa del contatto.
Non forzarmi con domande o atti ma, con pazienza ed un sorriso, aspetta che riprenda il contatto con l'ambiente;

Assistimi se necessito di ricambi o di contattare casa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino