Astichello, ex Domenichelli, Querini: 50 milioni alle aree dismesse

Il sindaco Variati: "Riqualificheremo ciò che esiste"
VICENZA  - Dall'ex centrale del latte all'ex Domenichelli, dall'ex scuola di Laghetto alle serre di parco Querini. I buchi neri di Vicenza sono pronti al...

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VICENZA  - Dall'ex centrale del latte all'ex Domenichelli, dall'ex scuola di Laghetto alle serre di parco Querini. I buchi neri di Vicenza sono pronti al recupero. Una ventina di aree dismesse si faranno il look grazie a una pioggia di quattrini. Si tratta di quasi 50 milioni di euro - 48,8 per l'esattezza - garantiti in parte dai privati e in parte da comune e Stato. Quest'ultimo ha annunciato che alla città destinerà 18 milioni di euro nell'ambito del bando periferie che metteva in palio mezzo miliardo per i quartieri abbandonati. Bando a cui hanno partecipato 113 comuni di provincia. In prima linea, oltre a palazzo Trissino, Confindustria Vicenza e Ordine degli architetti. «Non costruiremo nulla di nuovo ma riqualificheremo ciò che esiste», avverte il sindaco Achille Variati.  «L'operazione si tradurrà in lavoro per progettisti, imprese e installatori», aggiunge Antonio Vescovi, presidente della sezione costruttori edili e impianti dell'associazione industriali.

 
Nel frattempo è scatatta la corsa contro il tempo perché i progetti andranno elaborati entro il 28 febbraio. In lista gli spazi dell'ex Zambon, di via Cengio, dell'ex centrale del latte, dell'ex Valbruna, delle ex elementari di Laghetto. E ancora, il triangolo via Firenze-via Torino-viale dell'Ippodromo, la zona di strada dei Molini e via da Pordenone, il parco Astichello, l'ex colonia Bedin Aldighieri, viale Dalmazia a Campo Marzo e le ex serre Cunico di parco Querini.

In attesa di finanziamenti anche opere quali il parco dell'ex Dal Molin, gli itinerari cicloturistici palladiani, le attività per gli anziani, i servizi a chiamata dei bus, il bike sharing e i piani di reinserimento sociale. «Il lavoro di squadra - osserva Marisa Fantin, presidente provinciale dell'ordine degli architetti - porterà alla rigenerazione urbana, che non potrà essere fatta con interventi episodici». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino