Nell'era web la radio conserva fascino «Collegati a Samantha nello spazio»

Il gruppo Radioamatori Montegrappa durante un servizio
CASSOLA - In quest’era di internet, dello smartphone e del computer, l’attività di radioamatore continua ad esercitare il suo fascino. Lo testimonia l’Ari,...

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CASSOLA - In quest’era di internet, dello smartphone e del computer, l’attività di radioamatore continua ad esercitare il suo fascino. Lo testimonia l’Ari, l’Associazione Radioamatori Italiani, che ha sede a San Giuseppe di Cassola, presieduta da Gino Zanandrea, 64 anni, radioamatore dall’età di sedici e da anni alla guida della sezione bassanese.




"Ogni anno, da settembre a novembre, negli spazi dell’ex caserma San Zeno che il comune ci ha gentilmente messo a disposizione - dice Zanandrea - organizziamo un corso di preparazione all’esame di Stato. E gli iscritti sono sempre parecchi, quindici o venti per volta. Quest’anno anche due donne”. Il fascino della radio resiste, anche sul gentil sesso.

“La nostra sezione, conta 62 soci. Il più giovane è un ragazzo di 23 anni, il più anziano ne ha 82 e abbiamo già tre signore con noi. Capisco che agli occhi di chi non conosce questo mondo, l’attività del radioamatore possa sembrare superata. Ma vi assicuro che le cose non stanno così. Non ci sono limiti per le comunicazioni via radio ed è stata un’emozione davvero unica seguire i collegamenti con Samantha Cristoforetti durante la sua permanenza nello spazio. Durante la missione Futura, infatti, sono state organizzati, nelle scuole dei collegamenti radio durante i quali i ragazzi hanno potuto parlare con Samantha, farle delle domande e capire anche quale sia l’importanza di questo mezzo eccezionale".



La sezione, i gruppi, le attrezzature





Zanandrea è inarrestabile: "Cos’hanno in comune Alberto di Monaco, Ambrogio Fogar e Francesco Cossiga? La passione per la radio e le onde elettromagnetiche”.



La sua è una passione, non un hobby, tiene a sottolineare Gino. Perché il loro è molto più di un semplice passatempo, come dimostrano le tante attività organizzate in collaborazione con la Protezione Civile e durante le manifestazioni sportive. “La nostra occupazione è quella di scambiare informazioni di carattere tecnico escientifico attraverso la radio”, chiarisce ancora Gino. “E per farlo dobbiamo superare un esame di radiotecnica presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Ottenuta la patente e un nominativo da utilizzare durante le trasmissioni, è possibile cominciare l’attività di comunicazione sulle gamme di frequenza riservate dallo Stato appositamente per i radioamatori. Fino a qualche tempo fa, il programma d’esami prevedeva anche una parte relativa alla telegrafia, ma da quando è stata eliminata la prova è diventata più semplice. Anche se, per affrontarla, serve comunque una buona preparazione".



"Tutti noi facciamo quotidianamente affidamento su internet o il telefono per comunicare, avere informazioni e chiedere aiuto in caso di bisogno. Ma non sempre tutto questo è possibile. In caso di terremoti, ad esempio, o in situazioni difficili in mare o tra le montagne, è spesso la radio l’unico modo per comunicare e chiedere aiuto. Per questo collaboriamo con la Protezione civile occupandoci delle comunicazioni d’emergenza, così come è successo durante il terremoto in Friuli, l’alluvione di Firenze o, più di recente, durante il sisma in Emilia.

Ma non è solo nei momenti difficili che entrano in gioco i radioamatori. Diamo infatti il nostro supporto anche durante importanti manifestazioni sportive, come il Giro d’Italia. E non ci fermiamo di certo qui".



Insomma la radio è "uno strumento di grande valore, che può salvare delle vite, tenere compagnia e soprattutto permetterti di conoscere una grande comunità di gente, unita da una grande passione, in un “luogo” in cui non esistono differenze d’età, razza o cultura”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino