BASSANO - Da quarant'anni vive il concorso di poesia e satira in vernacolo Aque Slosse, per il quale sono passati migliaia di poeti. La gara ideata dal poeta dialettale...
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La giornata delle premiazioni, "regista" Eusebio Vivian
Quest'anno, sul filo di punteggi molto vicini, la vittoria delle Opere edite (giuria presieduta da Bruna Brazzalotto) è andata al veronese Giovanni Benaglio; secondo il trevigiano Pier Franco Uliana; terza Lilla Slomp Ferrari di Trento; quarti ex aequo Berta Mazzi Robbi, veronese, e Silvano Forti, trentino. Finaliste anche Leda Ceresara Rossi, vicentina di Sarcedo, e Lia Cinà Bezzi, trentina di Villa Lagarina.
Nella sezione Giovani (giuria presieduta da Paola Bertoncello), premio intitolato al poeta bassanese Gino Pistorello, vittoria alla pari, ex aequo, per Vania Trentin di Schio e Eleonora Bittante di San Giuseppe di Cassola. Secondo il veronese Davide Tagliapietra di Bosco Chiesanuova; segnalati il bassanese Francesco Guazzo, Vittorio Merluzzi di Altivole, Andrea Galvan di Bassano, Marco Andrea Demi di Bassano, Laura Campana di Borso del Grappa. Il primo premio della sezione Ragazzi è andato invece a Mattia Sgarbossa di Fontaniva, secondo ex aequo Noemi Simioni di Fontaniva e Giorgia Lazzari di Galliera Veneta, segnalati Davide Securo di Fontaniva, Marta Tosin e Sara Rajeb di Bassano, Giorgia Tommasi di Fontaniva.
Tra le tante liriche premiate proponiamo qui quella di Eleonora Bittante, "Perdare a memoria", giovane di Cassola, studentessa universitaria a Venezia, prima ex aequo nella sezione Giovani. La giuria ha così motivato il premio: «Potente lirica sul potere e gli effetti della memoria, abitante labile del nostro corpo sempre pronta a lasciarci senza radici. L'autrice, con voce sicura e lingua ispirata, si perde e ci fa perdere tra i meandri notturni e silenziosi di una memoria ormai sfanta. Una poesia ambiziosa, crepuscolare, sicura, che emerge senz'altro fra le opere in concorso».
Perdare a Memoria
Chi soi?
Riflete al specio
quea facia foresta
screpoada come seca scorsa.
El so nome l'è picà
sol gnaro romai abandonà
come a ultima piuma che a speta
de perdarse nell'aria
insieme aea storia
de pagine scanceae e
imagini sfocae
par senpre.
No i cata luse
ricordi vaganti
nei scuri cunìcoi dea mente.
Dove se sfanta
el potere dea Memoria,
nissun abita
el so corpo sensa raìse. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino