Legge anti-anoressia, Elisa, modella curvy: «C’è ancora tanto da fare»

Ben 184 cm di altezza e una taglia 48 per Elisa D'Ospina. Vicentina, classe '83, e' lei la top model curvy italiana piu' apprezzata.
VICENZA - Stop alle modelle troppo magre. Stop a chi dispensa consigli che inducono a disturbi alimentari. Dopo i recenti provvedimenti di Francia e Israele anche l’Italia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICENZA - Stop alle modelle troppo magre. Stop a chi dispensa consigli che inducono a disturbi alimentari. Dopo i recenti provvedimenti di Francia e Israele anche l’Italia avrà la propria legge anti anoressia. Si tratta dell’articolo 580 bis, attualmente in discussione alla Camera, che introduce il reato penale d’istigazione all’anoressia e il divieto di impiegare modelle in stato di malnutrizione per sfilate e pubblicità.

«Una grande conquista per il nostro Paese», dice soddisfatta Elisa D’Ospina, la top model curvy italiana più apprezzata a livello internazionale. Vicentina, classe ’83, la bella Elisa è impegnata da oltre dieci anni nella lotta ai disturbi del comportamento alimentare.

«In Italia, ogni anno, una ragazza su dieci si ammala. L’età dei primi sintomi continua ad abbassarsi e anche i maschi, sempre più spesso, sono vittime di bulimia e anoressia. Una situazione allarmante che va combattuta con ogni mezzo e questa nuova legge può essere uno strumento valido per arginare il problema.
Ben vengano quindi i limiti imposti nell’impiego di modelle con problemi di salute, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Perché a essere sotto accusa non è la magrezza, ma la malattia. Ciò di cui bisogna sempre tener conto, quindi, non sono i numeri, i centimetri o le taglie, ma la costituzione, l’età e la salute di ognuno».
Per questo diventa ancora più importante punire l’istigazione all’anoressia, come previsto dal disegno di legge in Parlamento, che prevede condanne a un anno, che diventano due, se la vittima ha meno di quattordici anni.
«La rete pullula di siti e blog pro anoressia e pro bulimia. Siti che insegnano, ad esempio, come combattere la fame, come vomitare e perdere peso sino a raggiungere condizioni patologiche. Tutto questo, con la nuova legge, non sarà più permesso. Resta comunque fondamentale educare e fare informazione spiegando, soprattutto ai più giovani, cosa è sano e cosa non lo è, in relazione ad alimentazione e salute».
Un’attività che Elisa porta avanti da anni, girando per l’Italia e incontrando i ragazzi.
«Ogni mese una scuola diversa e due ore a nostra disposizione in cui, con il supporto di uno psicologo o un nutrizionista, si affrontano i problemi e i dubbi dei ragazzi in materia di educazione alimentare e non solo. Con i più grandi, infatti, l’incontro verte anche sulla percezione che i ragazzi hanno di sé. Sulla differenza tra le immagini che vedono in tv o sulle riviste e la realtà, al netto di Photoshop, trucco e luci da studio. Due ore di sostegno e formazione per loro, ma soprattutto per me che, in questi anni, ho imparato a conoscere le nuove generazioni. Ad apprezzarne l’intelligenza e a scoprire che, spesso e volentieri, il problema più grande non sono i giovani ma gli adulti che li circondano. I genitori in primo luogo, che continuano a vessarli su peso e forma fisica, rendendo ancor più difficile un momento già delicato, come quello dell’adolescenza. Genitori in fin dei conti vittime anche loro di condizionamenti e canoni di bellezza deviati».

«Abbiamo ancora molta strada da fare, ma qualcosa nella moda finalmente si muove. E questo grazie anche al mondo curvy che sta, pian piano, scardinando le regole del gioco. Mi auguro quindi che al più presto arriveremo a una condizione di sano equilibrio. Perché, così come magro non dev’essere sinonimo di malattia, curvy non è obesità. Ma un modello di donna mediterranea, come Sofia Loren o Monica Bellucci, che tutto il mondo ci invidia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino